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La nostra analisi si basa su una comparazione di azioni e obbligazioni.

Investire nel 2019: Azioni VS bond

In questo campo, la riforma fiscale Usa potrebbe favorire il comparto finanziario e quello energetico

Infatti se il 2018 si è chiuso con rendimenti positivi per gli investitori che hanno scelto e mantenuto nell’anno gli attivi più rischiosi come azioni alle obbligazioni societarie, high yield e titoli dei mercati emergenti, il 2019 potrebbe confermare un trend più che positivo con performance mai viste negli ultimi anni.

Inoltre, se analizziamo l’anno scorso, possiamo vedere come sono state tante le preoccupazioni circa la crescita economica e i nodi politici Ue.

Al momento possiamo anche constatare una crescita globale diffusa e solida, ma allo stesso tempo un’inflazione che non desta particolari preoccupazioni. A questo si affianca anche una politica monetaria sostanzialmente accomodante.

Investire nel 2018 Azioni VS bond
Investire nel 2019

Resta il fatto invece delle previsioni le quali indicano un rialzo dei tassi del mercato obbligazionario nei prossimi mesi.

Ecco anche uno dei motivi per il quale tenevamo a ricordare che un aumento dei tassi provoca un contestuale calo dei prezzi delle obbligazioni.

Questo calo avviene in misura tanto maggiore quanto più è lontana la scadenza del titolo.

Un esempio potrebbe essere il tasso di rendimento di un Btp a 3 anni che se ipotizziamo esso salisse di mezzo punto percentuale +0,50% allora, il suo prezzo scenderebbe dell’uno per cento.

Allo stesso tempo, possiamo dire che un rialzo di tasso dello +0,5% provocherebbe un ribasso del 4,5% nel prezzo del Btp decennale.

Ecco anche uno dei motivi per il quale gli esperti suggeriscono di evitare i titoli di Stato tedeschi a 10 anni e di posizionarsi, sui Btp con scadenza compresa tra 1 e 5 anni.

Allo stesso modo, possiamo dire che le obbligazioni societarie di alta qualità ovvero quelle che possiedono rating investment grade non sono attraenti perché rendono poco di più di un titolo di Stato.

Nell’ambito dell’area euro restano invece molto interessanti le obbligazioni high yield e i titoli subordinati finanziari.

Qui in entrambi i casi è meglio evitare il fai da te e affidarsi all’investimento tramite ETF e fondi specializzati che consentono di diversificare l’investimento anche con somme modeste.

Al fine di diversificare il rischio del portafoglio obbligazionario noi consigliamo di puntare una parte del capitale sui corporate bond Usa di alta qualità che rendono tra il 2% e il 3% e che sono emessi da società di elevato standing internazionale.

Invece, non ci sentiamo di consigliare obbligazioni high yield Usa che sono destinate a soffrire molto il rialzo dei tassi da parte della Fed.

Vi è poi da sottolineare il fatto che una piccola quota del portafoglio potrebbe essere destinata alle obbligazioni legate all’inflazione (inflation linked bond) e ai titoli del debito dei Paesi emergenti.

Qui si potrebbe azzardare un investimento in valuta forte (dollaro) ed in valuta locale (valute dei Paesi in via di sviluppo).

In merito invece all’investimento in borsa, possiamo analizzare quelli che sono i consigli di Marco Piersimoni, Senior investment manager di Pictet Asset Management.

Qui si deve considerare quanto da esso detto:

Crediamo che le valutazioni attuali dei mercati azionari quotino pienamente lo scenario macroeconomico condiviso dal mercato. Inoltre, nonostante la forte crescita durante l’anno, non vediamo ancora le Borse vicine agli eccessi dei picchi tipici dell’ultima fase di un mercato rialzista, come per esempio quelli del settore tecnologico durante il 2000.

Egli continua infine nella sua analisi, considerando i margini e le opportunità di acquisto in alcuni settori in Usa, dove è atteso un consistente programma di stimolo fiscale entro l’anno.

Questo progetto legislativo non avrà probabilmente un impatto significativo sulla crescita ma è convinto invece che potrebbe avere ripercussioni sugli utili aziendali e di conseguenza sui mercati.

La riduzione delle imposte ad esempio potrebbe essere + generosa, intorno al 20%, con implicazioni settoriali importanti.

Infine, secondo le stime questo potrebbe significare un aumento degli utili del 8% delle imprese americane, che si somma alla crescita del 10% già prevista dal mercato per il 2019.

Si potrebbe anche evidenziare una differenze tra i settori, che potrebbero essere soggetti a un’alta tassazione marginale i quali producono pochi profitti all’estero e in generale le Pmi domestiche, forniscono prospettive migliori.

Analisi 2019 di UBS Wealth Management

Analisi 2018 di UBS Wealth Management
Analisi UBS Wealth Management

Ancora una volta la UBS Wealth Management conserva un orientamento positivo anche rispetto ai mercati azionari globali e alle obbligazioni nonché ai titoli di Stato con rating elevato.

Il perché è presto detto e lo esamineremo in questa guida.

UBS Wealth Management ha infatti fornito le proprie idee per investire nel 2019 nel migliore dei modi con i titoli di stato se non anche con le obbligazioni anche non governative.

In particolare, tutti gli esperti mantengono un orientamento positivo in merito ai mercati azionari globali e anche nei confronti delle obbligazioni e dei titoli di Stato.

Essi devono per altro possedere un rating elevato, e devono anche ipotizzare una conferma del trend per la crescita dell’economia mondiale.

Tuttavia, sulla base del Chief Investment Office di UBS Wealth Management tutti gli investitori dovranno affrontare un contesto in rapida evoluzione anche in ambito monetario come anche in ambito tecnologico, sociale e ambientale.

Questi sono per altro soggetti all’esposizione dei mercati azionari a 3 principali fattori di rischio:

  1. Un aumento significativo dei tassi d’interesse
  2. Scoppio di un conflitto tra Stati Uniti e Corea del Nord
  3. Una crisi del debito in Cina.

Ecco quello che noi oggi ci prefiggiamo: un’analisi fornita dai migliori esperti i quali dettagliano le linee di investimento da seguire nell’azionario e nell’obbligazionario per tutti il 2019.

Azioni In apertura di 2019

In questo caso, potremmo anche considerare il sovrappeso nelle azioni globali.

Per far questo, la nostra analisi potrebbe partire in questi primi mesi con un sovrappeso nelle azioni globali.

La vigorosa crescita infatti dell’economia mondiale potrebbe, senza troppi intoppi, generare un’espansione degli utili dell’8–12%.

Quello che ci potremmo aspettare è che le banche centrali procedano con gradualità sulla strada dell’inasprimento monetario.

Si offre per tanto molta attenzione alle azioni presenti nell’eurozona.

Anche a livello geografico esse sono considerate le favorite, in quanto privilegiano e mantengono un sovrappeso rispetto a quelle del Regno Unito.

Ad oggi, tutti gli indicatori anticipatori dell’economia dell’eurozona si attestano ai livelli più alti da diversi anni come anche le società della regione che sono altamente esposte a un miglioramento del ciclo economico globale.

Azioni a lungo termine

Anche in questo caso, possiamo ipotizzare che, anche se esposte a eventuali sorprese di breve termine sul fronte della crescita economica e della politica monetaria se non anche degli sviluppi geopolitici, le azioni hanno dimostrato di essere strumenti efficaci atti al fine di far aumentare il patrimonio nel lungo periodo.

Esse offrono anche un possibile rendimento del mercato statunitense facendo segnare un +9,6% annualizzato se confrontato con il periodo degli ultimi 90 anni.

Per il 2019 si potrebbe attendere dei rendimenti che con molta probabilità sono inferiori ai livelli degli ultimi anni (circa 6-8%), ma sempre e comunque superiori a quelli di altre asset class.

Temi per il 2019

Smart beta Stati Uniti

Qui si deve poter considerare l’esposizione diversificata dei fattori «smart beta», come ad esempio:

  • Momentum
  • Qualità
  • bassa capitalizzazione
  • peso in funzione del rischio
  • valore e rendimento, ecc.

Tutto questo potrebbe produrre una sovraperformance di lungo periodo.

In base anche al backtesting storico dei risultati dal 2001 ad oggi, possiamo prospettare un portafoglio statunitense che attribuisce pari pesi a questi fattori.

Il tutto potrebbe produrre un sovraperformato dell’indice MSCI USA del 2,1% l’anno.

Tecnologie trasformative

In merito a queste, possiamo dire che le società che partecipano attivamente alle grandi innovazioni tecnologiche possono sovraperformare il mercato per altro, sempre più ampio.

Siamo anche ottimisti nei confronti dei titoli tecnologici statunitensi.

Essi infatti figurano tra i settori preferiti. Ecco anche uno dei motivi per il quale raccomandiamo la possibilità di investire a più lungo termine in aree quali automazione e robotica, come anche dati digitali e mobilità intelligente.

>leggi anche:

OBBLIGAZIONI In apertura di 2019

In merito alle obbligazioni, possiamo dire che un leggero aumento dei rendimenti obbligazionari ci sta tutto.

Anche nel quadro della stretta monetaria, on possiamo non aspettarci un moderato aumento dei rendimenti anche in merito alle obbligazioni che hanno una scadenza a breve e medio termine.

Allo stesso tempo, possiamo dire che le scadenze a lungo termine sono più vicini al valore equo.

Scarse opportunità invece per le obbligazioni high yield.

Il potenziale di rialzo dell’high yield statunitense è limitato invece a bassi livelli degli spread, come anche ai rendimenti dell’high yield europeo che si attestano ai minimi storici e che toccano quota 3,0%.

Opportunità selezionate negli emergenti

Le valutazioni in quest’ambito risultano più convenienti che in altre regioni e dovrebbero anche essere sostenute dall’accelerazione della crescita economica.

A lungo termine Dati

In merito ai livelli estremamente bassi dei rendimenti, possiamo dire che si registrano difficili le performance di lungo periodo le quali saranno in linea con la media storica.

Tuttavia, anche in merito al reddito fisso si dovrebbe beneficiare di alcuni fattori strutturali, come ad esempio la bassa crescita economica del lungo termine.

A questo si potrebbe anche aggiungere l’invecchiamento della popolazione e le pressioni normative.

In merito al lungo periodo invece ci si potrebbe aspettare un ritorni dello 0-5% (a seconda della valuta e del rischio di credito) e come tale crediamo che il reddito fisso rimanga tuttora una componente essenziale all’interno dei portafogli ben diversificati.

Temi per il 2019

Singole obbligazioni emergenti

In merito al contesto globale si dovrebbe anche continuare a sostenere il ciclo economico del credito dei mercati emergenti.

Da qui si potrebbe ad esempio intravedere una grossa opportunità su alcuni titoli specifici.

Ad esempio un portafoglio a gestione attiva di obbligazioni sovrane e corporate emergenti potrebbe produrre anche un rendimento del 5% nei prossimi 12 mesi.

Nei portafogli a reddito fisso, invece si potrebbe prospettare un sovraprezzo delle obbligazioni emergenti rispetto all’high yield in euro.

>Leggi anche: 

Idee di investimento su Obbligazioni: Larry Hatheway

Idee di investimento su Obbligazioni
Idee di investimento

A questo punto, possiamo passare ad esaminare alcune idee di investimento, le quali ci sono state fornite da Larry Hatheway, capo economista di GAM.

Da qui si potrebbe partire con uno sviluppo chiave su cui prestare attenzione in questo primo periodo del 2019.

Per l’anno in corso, infatti si potrebbe prospettare anche un potenziale aumento del tasso di inflazione.

A noi però sembra alquanto impossibile, ora come ora, considerando anche le condizioni macroeconomiche.

A questo si devono considerare 2 delle principali incognite del 2019.

Qui Larry Hatheway sottolineando proprio come un’inflazione inattesa altro non farebbe che provocare significative battute d’arresto.

Queste si potrebbero ripercuotere sui mercati delle obbligazioni ed allo stesso tempo, su quelli azionari, con robuste scosse di assestamento in quasi tutte le asset class.

Si considera da un punto di vista degli investitori, invece un incremento inatteso dei prezzi al consumo, il quale altro non farebbe se non pregiudicare l’efficacia dei classici portafogli bilanciati anche se potrebbe sostenere i portafogli multi-asset e multy-strategy i quali potrebbero invece posizionarsi short sfruttando le dinamiche del mercato a proprio favore.

Idee di investimento su Obbligazioni: Maya Bhandari

Ad esempio Maya Bhandari, Gestore di portafoglio, Asset Allocation di Columbia Threadneedle Investments, sostiene che:

Il compito loro è quello di investire anche se vi sono incertezze le quali sembrano aumentare e cogliere i premi al rischio interessanti, disponibili anche come ricompensa per queste sfide.

In questo contesto, si potrebbe ipotizzare un incrementato delle esposizioni azionarie mantenendo sempre molto bassa la duration ovvero la scadenza media dei titoli obbligazionari all’interno dei portafogli multi-asset.

Per farlo, per altro Maya Bhandari è ricorsa alle personali fonti di diversificazione preferite che sono gli immobili commerciali nel Regno Unito, ma anche materie prime e obbligazioni societarie che fanno registrare una bassa duration.

La manager è anche una delle più prudenti nei confronti degli attivi di lunga duration, se si analizzano i titoli di Stato core.

Allo stesso tempo, possiamo dire essere favorevoli alle azioni in quanto i loro rendimenti sono sostenuti quasi interamente dal miglioramento dei margini e del fatturato.

Idee di investimento su Obbligazioni: Amundi

Passando invece ad analizzare le prospettive degli esperti di Amundi possiamo notare come essi sono maggiormente prudenti sui titoli obbligazionari che hanno invece una più lunga scadenza.

Essi prevedono ad esempio che i tassi lunghi continueranno a salire nel 2019.

Questo vuol dire che i prezzi, si muovono in direzione opposta ai rendimenti, quindi a scendere, soprattutto vista la crescita ancora superiore al potenziale.

In Europa, per altro la riduzione degli acquisti da parte della BCE potrebbe consentire ai tassi lunghi di salire in modo sempre più marcato rispetto al 2017.

Allo stesso modo, le aspettative d’inflazione rimangono molto basse.

Gli analisti Amundi restano convinti infatti che i fondamentali continueranno a sostenere le obbligazioni societarie.

Da qui ne deriva la dinamica positiva dei fondamentali che sembra invece continuare senza sosta, perché i dati macroeconomici continuano a dipingere un quadro positivo.

Infatti in Europa l’indice PMI composito è salito a livelli record. Allo stesso tempo, i dati sull’occupazione USA evidenziano un miglioramento.

Se si analizzano questi dati, unitamente ai dati tecnici ancora positivi, possiamo sostenere la propensione al rischio e la caccia al rendimento sui mercati del credito.

Si potrebbe dunque assistere ad un’inversione di tendenza?

Certamente si, visto e considerato che nel breve termine, potremmo assistere a un’inversione di tendenza.

Nel complesso possiamo dire che il rischio obbligazionario non è adeguatamente compensato, e l’opportunità di generare buoni rendimenti attraverso un’attenta selezione resta intatta.

Idee di investimento su Obbligazioni: Rick Rezek

Allo stesso tempo si deve restare in guardia in merito a Rick Rezek, Global Credit Fund Manager, Fixed Income di Schroders, in quanto i gestori attivi possano sfruttare il calo della correlazione dei rendimenti a livello settoriale.

Ad esempio il settore bancario, ha ipotizzato Rick Rezek, continua ad apparire sempre + interessante anche alla luce del probabile allentamento normativo da parte dell’amministrazione repubblicana USA e dei livelli di capitale ancora elevati.

Allo stesso tempo, anche il settore energetico presenta buoni fondamentali sulla base del continuo deleveraging e delle valutazioni”.

In merito invece al debito sovrano emergente, si teme che il vigore del dollaro possa esercitare implicazioni negative sui prezzi di questa asset class.

In ogni caso, Rick Rezek vede la possibilità di beneficiare in chiave opportunistica delle dislocazioni a livello di mercato, settori e singoli titoli.

A questo punto, non possiamo non analizzare i segmenti di mercato che potremmo definire come quelli più soddisfacenti.

Per questo anno, non possiamo non prendere in considerazione, cat bond.

Idee di investimento su Obbligazioni: John Seo

John Seo, è il maggior analista che si dice positivo, responsabile delle strategie insurance-linked securities e Co-Fondatore della Fermat Capital Management, LLC (di GAM).

Egli afferma che per il 2019 ci si potrebbe aspettare un incremento del 10% dei rendimenti ponderati per il rischio nel segmento dei cat bond.

Allo stesso tempo cis i potrebbe aspettare un aumento anche delle ILS (insurance-linked securities)”.

Egli infatti riferisce:

“Nel 2017 i rendimenti attivi hanno aiutati a bilanciare le perdite e fornire un rendimento netto positivo, nonostante una serie di perdite guidate dagli uragani Harvey, Irma e Maria (HIM)”.

John Seo, vede il mercato delle ILS trascurare alcuni fondamentali, i quali derivano dal fatto che le perdite derivanti da HIM, perdite sostanziali, si attesteranno approssimativamente intorno ai 60 miliardi di dollari, 40 in meno rispetto alla previsione più condivisa.

“In ogni caso, ci si aspetta che per tutto il 2019 le assicurazioni legate ai cat-bond superino ogni precedente record con un apporto di circa 12 miliardi di dollari sul mercato”.

Investire in azioni e obbligazioni: come fare?

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A questo punto, non ci resta che comprendere come investire in azioni e obbligazioni.

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