La volatilità è la caratteristica principale delle criptovalute oggi. Al di là dei meccanismi tecnici il minimo comun denominatore che accomuna il Bitcoin, Ripple, Ethereum e tutte le altre altcoin è appunto l’estrema volatilità. Stando alle previsioni sull’andamento delle quotazioni delle crypto nel medio/lungo termine è considerato molto probabile che ci possa essere una riduzione della volatilità e quindi la definizione di un range più marcato di prezzo che a sua volta metterebbe la parola fine alla oscillazioni da capogiro a cui Bitcoin & C. hanno spesso abituato.
Il possibile calo futuro della volatilità sarebbe però subordinato all’introduzione di una maggiore regolamentazione delle criptovalute.
In altre parole ad una crescente regolamentazione delle crypto potrebbe corrispondere una riduzione della volatilità. Uno scenario di questo tipo, in fin dei conti, sarebbe rassicurante anche per quei traders che sono soliti investire sulle criptovalute attraverso il trading di CFD. Meno volatilità significherebbe meno imprevedibilità e quindi la possibilità di organizzare strategie trading di portata temporale non minima. Per non farsi trovare impreparati è consigliabile esercitarsi fin da oggi a fare trading sulle criptovalute attraverso i CFD. Per farlo hai bisogno di un broker che sia affidabile e offra soluzioni operative all’avanguardia.
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Criptovalute: le ragioni della volatilità
Ma perchè le criptovalute sono per definizione volatili? I motivi che giustificano questa caratteristica sono più di uno. C’è anzitutto la completa assenza di valore intrinseco. Sapere se si è in ipercomprato o in ipervenduto quando si parla di crypto è praticamente impossibile. Non essendoci fondamenti, nessuno può dire se il prezzo di quella criptovaluta in quel preciso momento rispecchi davvero il suo valore oppure no. Secondo elemento alla base dell’alta volatilità delle criptovalute è la completa assenza di capitale istituzionale. I famosi investitori istituzionali che in una frazione di secondo sono in grado di determinare il successo o il crollo di un’azione in borsa, nel caso delle crypto sono quasi del tutto assenti. Un trader, quindi, può sapere come si comporta questo istituzionale con quella azione (e agire di conseguenza in termini di scelte trading) ma non potrà sapere come si comporta questo istituzionale con quella criptovaluta.
Criptovalute regolamentazione ancora assente
Terzo elemento alla base dell’alta volatilità è la mancanza di supervisione. Ad oggi, infatti, manca un quadro di regole condiviso e a farla da padrone è quindi l’alta volatilità. Quarto elemento che giustifica le elevate variazioni delle crypto è la capillarità. Questa caratteristica si manifesta nella tendenza degli investitori a concentrare le proprie monete in portafogli privati e non in portafogli di scambi. Si immagini cosa potrebbe avvenire se le azioni invece che di essere quotate in borsa lo fossero nei portafogli privati di ogni investitore.
In ultimo, altri due elementi che vanno considerati quando si parla d volatilità delle criptovalute sono la cosiddetta mentalità del gregge e il confronto lungo termine contro breve termine. Per quello che riguarda il primo punto è innegabile che ad investire in criptovalute sia una utenza molto giovane che tende a seguire precisi comportamenti di massa. La stragrande maggioranza degli investitori tendono a vendere quando il prezzo della criptovalute scende. Strettamente collegato alla mentalità del gregge è il confronto tra lungo termine e breve termine. Nelle criptovalute oggi è tutto basato sul brevissimo termine questo perchè l’investitore medio è preoccupato solo di quelli che sono i movimenti di prezzo giornalieri e tende a festeggiare non sui risultati di lungo termine ma sull’andamento del prezzo della crypto in un intervallo molto breve.
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