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Comprare azioni Eni – quotazione Eni in tempo reale

Comprare azioni ENI è uno tra gli argomenti da sempre considerati hot a Piazza Affari. Le azioni Eni, definite anche del Cane a Sei Zampe, infatti, sono parte integrante dei portafogli di molti investitori sia grandi che piccoli e questo spiega il perché Eni sia in assoluto tra le quotate più seguite sul FTSE MIB.

L’interesse sussistente verso la quotazione di Eni non è una novità di oggi visto che, fin dai primi tempi dello sbarco a Piazza Affari, il titolo del colosso degli idrocarburi ha sempre suscitato un forte interesse tanto che, soprattutto nei tempi dell’età dell’oro del petrolio, si è arrivati addirittura a parlare di “fascino dell’Eni”.

Azioni Eni: quotazione in tempo reale

La scelta di numerosi investitori di puntare sulle azioni Eni non è stata casuale perché un peso non indifferente nella decisione di puntare sul Cane a Sei Zampe, è certamente originato da quella che è le stessa storia di successo del gruppo italiano.

Complice il ruolo che il petrolio ha sull’economia del secondo millennio, si è sempre ritenuto che Eni fosse uno di quei titoli che, al di la di sempre possibili andamenti negativi circoscritti nel breve periodo, avrebbe comunque sempre presentato quotazioni molto interessanti.

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Azioni Eni: un po’ di storia

La storia di Eni ha origini molto antiche visto il che il colosso delle idrocarburi nacque nel 1950 su iniziativa del governo italiano dell’epoca. Acronimo di Ente Nazionale Idrocarburi e guidato fino al 1962 dal mai abbastanza compianto Enrico Mattei, Eni iniziò velocemente a ramificarsi in settori molto diversi tra loro. Non solo, quindi, petrolio, gas e petrolchimica ma anche infrastrutture, chimica e costruzioni. Il rapporto di Eni con lo Stato italiano è sempre stato molto stretto, ma mai, in una tradizione durata oltre mezzo secolo, si era arrivati ad una situazione come quella attuale, che vede il vincolo tra il colosso degli idrocarburi e lo Stato italiano molto allentato.

Tutto è iniziato con la prima cessione di quote avvenuta nel 1985 a cui poi hanno fatto seguito ulteriori 4 “alleggerimenti” che hanno infine portato la quota in qualche modo riconducibile al Tesoro (quindi direttamente in mano al Tesoro o detenuta dalla Stato attraverso la Cassa Depositi e Prestiti) all’attuale 30%.

La forte riduzione della partecipazione statale in un colosso che è sempre stato pubblico (anche se da 1992 Eni è una società per azioni) non si è tradotta però in un calo del livello di controllo da parte del governo perché, grazie alla golden share, Eni anche oggi è comunque un’azienda saldamente gestita dallo Stato nonostante la presenza di numerosi azionisti anche di peso.

Comprare azioni ENI
Comprare azioni Eni

In base agli ultimi dati disponibili (11 gennaio 2019) sulle partecipazioni societarie, la maggiore quota di Eni è detenuta dalla Cassa Depositi e Prestiti (26,76% del capitale) e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (4,34%). Sommando le due partecipazioni si supera il 30%. Tutta la restante quota costituisce il flottante di una società che resta molto desiderata dagli investitori alla luce delle sue ottime quotazioni.

Oggi Eni, dal punto di vista aziendale, è attiva in Italia e all’estero offrendo i propri servizi in 85 Paesi. Il Gruppo negli ultimi anni sta stanziando fondi consistenti per la ricerca e lo sviluppo e per la tutela dell’ambiente. La sede legale si trova a Roma in Piazzale Enrico Mattei n° 1.

Le azioni ENI (Codice Isin IT0003132476; Codice ABI 313247) sono quotate sul Mercato telematico azionario (Mta) della Borsa di Milano, appartengono all’indice FTSE IT All share,FTSE MIB e fanno parte del segmento Blue Chips. Sono state collocate in Borsa il 18/06/2001. La quotazione Eni è presente anche sul New York Stock Exchange (NYSE) a dimostrazione del carattere e della vocazione multinazionale dell’azienda.

Comprare azioni Eni

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Quotazione Eni

Tra i titoli genericamente industriali, Eni è quello che fa più spesso capolinea nel portafoglio di molti investitori. Fino ad alcuni anni fa, grossomodo fino a prima dell’avvento di internet, la presenza dell’azione Eni in pacchetti che includevano anche molti titoli del settore bancario, era considerata una costante. I grandi investitori, infatti, erano soliti puntare sui titoli delle grandi industrie italiane e sui bancari per creare un portafoglio di investimento tutto italiano.

Eni, però, non è mai stato un titolo di elite visto e considerato che anche i piccoli investitori hanno spesso puntato sul Cane a Sei Zampe anche perché attratti dalle buone quotazione e dalla crescita dei dividendi. Tutti questi investimenti sulle azioni Eni sono avvenuti attraverso i pochi canali disponibili fino a prima del boom di internet ossia le banche e le società di Gestione del Risparmio o SGR. In entrambi i casi, l’investitore era coadiuvato, nelle sue scelte, dalla figura del consulente. Era quest’ultimo non solo a raccogliere gli ordini di acquisto, quelli di vendita e le variazioni nel conto titoli ma anche a fornire all’investitore che impiegava il suo capitale per giocare in borsa, tutte quelle informazioni generali sullo stato di salute della quotata e sulle prospettive future. Chiaramente questa attività di consulenza aveva un costo che veniva scontato dallo stesso investitore al memento dell’accredito sul suo conto dei profitti eventualmente ottenuti.

Questo canale per investire in borsa continua ad esistere anche oggi ma è decisamente più circoscritto rispetto al passato. Investire oggi in Eni, infatti, significa utilizzare soprattutto gli strumenti di home banking o addirittura ricorrere al trading online.

Le piattaforme di trading sono state la vera grande novità dell’epoca moderna essendo riuscite a dare la risposta giusta a tutta una serie di nuove problematiche che sono sorte negli ultimi anni a causa della riduzione della cedola e dei cali della quotazione Eni.

Con le piattaforme per fare trading, infatti, la natura stessa dell’investimento in azioni Eni è profondamente cambiata perché a variare sono state le coordinate di fondo. A differenza di quello che avviene se si sceglie di giocare in Borsa con azioni Eni in modo tradizionale e dello stesso home banking che altro non è che una evoluzione dei metodi originari per investire in borsa, con il trading online è possibile guadagnare con Eni senza diventare azionisti del Cane a Sei Zampe. Alla luce del clima di incertezza degli ultimi anni, si tratta di un vantaggio non certo di poco conto.

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Come fare trading sulle azioni ENI?

Le tante variabili che sono capaci di andare ad influenzare la quotazione Eni portano inevitabilmente all’assunzione di un approccio molto prudente nei confronti del titolo. Eni non è mai stata una di quelle azioni capaci di dare vita (o di subire) improvvise progressioni in avanti (o repentini tracolli) ma è evidente che il mutato contesto di fondo suggerisca di assumere molta cautela soprattutto sul lungo periodo.

Le molteplici variabili capaci di andare ad influenzare la quotazione Eni, infatti, introducono tutta una serie di elementi di volatilità sul lungo termine. È per questo motivo che, pur restando una delle azioni certamente preferite nel portafoglio di investimento degli italiani, gli stessi investitori guardino al Cane a Sei Zampe da una prospettiva diversa e più basata sul breve-medio termine. Questo cambio di visione ha determinato il successo di Eni come azione preferita per fare trading online. Anche molti trader principianti, infatti, sono soliti investire su azioni Eni e questo, con tutta probabilità, può essere tranquillamente inteso come un segno tangibile di quel “fascino Eni” cui abbiamo accennato nella premessa.

Quotazione Eni
comprare azioni Eni

Il ricorso al trading online per giocare sulle azioni è dovuto al fatto che solo gli strumenti di trading dei broker danno la possibilità di effettuare puntate veloci sul titolo del Cane a Sei Zampe evitando di esporsi ai rischi che deriverebbero da un approccio basato sul lungo periodo. Per imparare a fare trading sulle azioni Eni attraverso i CFD è sempre consigliabile fare prima pratica con un conto demo.

Come comprare azioni ENI col trading CFD

Per fare trading su Eni senza comprare azioni si possono usare strumenti derivati come i Contratti per Differenza. Anche in questo caso so tratta di strumenti finanziari che ripropongono l’andamento della quotazione Eni. Comprando un CFD su Eni non si entra in possesso del titolo Eni e quindi non si è tenuti ai tanti obblighi che maturano nel caso in cui si abbia il possesso fisico dell’azione.  I CFD funzionano allo stesso modo delle azioni.

Il successo dei CFD, indipendentemente da quello che sia lo specifico sottostante, dipende, come nel caso delle opzioni binarie, da quelli che sono i tempi dell’investimento. Anche con i CFD, infatti, si possono aprire posizioni molto brevi. Certamente c’è anche un rovescio della medaglia perché, a causa soprattutto dell’effetto leva, può accadere che il forte calo di un titolo prosciughi la copertura del trade stesso con una conseguente grave perdita.

Per evitare che si realizzi uno scenario simile, i traders sono sempre soliti impostare degli stop loss in modo tale che se il prezzo del CFD sull’azione Eni dovesse scendere al di sotto di una certa soglia, il trade si verrebbe a chiudere in automatico salvaguardando così il capitale dell’investitore.

Ad ogni modo si ricorda che si è soliti sempre utilizzare prima i conti demo per poi passare al trading on line vero con i conti con denaro reale. Ad esempio per fare pratica puoi utilizzare la demo messa gratuitamente a disposizione da eToro.

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Solo in questo modo si ha la possibilità di fare pratica e capire quello che è il meccanismo di funzionamento di questi strumenti alternativi per investire in azioni Eni.  Oggi tutte le piattaforme broker mettono a disposizione gratuitamente le versioni demo il cui utilizzo può tranquillamente avvenire senza limiti di tempo. Per scegliere il miglior broker per fare trading online su Eni è possibile testare le offerte delle piattaforme che abbiamo inserito nell’elenco sottostante all’articolo.

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