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Grazie alla considerevole crescita registrata nel settore vita e ai buoni risultati nel settore danni sia sul mercato italiano che in quello estero, Generali è riuscita a chiudere i primi nove mesi dell’anno con risultati in linea con le attese, nonostante i costi derivanti dalle catastrofi siano praticamente triplicati nel periodo in esame.

In particolare, al termine del periodo compreso tra gennaio e settembre 2012, la compagnia triestina ha registrato un utile netto pari a 1,1 miliardi di euro, ossia in crescita del 37,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta di un risultato in linea con le attese degli analisti, che ricordiamo avevano previsto un utile netto a 1,164 milioni. Al 30 settembre il patrimonio netto di Generali è risultato in crescita del 24,1% a 19,2 miliardi, contro i 15,5 miliardi di fine 2011, mentre l’indice di solvibilità Solvency 1 è nettamente migliorato, portandosi a fine ottobre al 145% anche grazie ai proventi della cessione della compagnia israeliana Migdal.

Il risultato operativo è cresciuto del 9,4% a 3,29 miliardi di euro, soprattutto grazie alla crescita del 16,5% del settore vita, mentre nel settore danni hanno pesato soprattutto i rilevanti sinistri per catastrofi, pari a circa 311 milioni di euro, riconducibili in larga parte al terremoto dell’Emilia Romagna. Al contempo, tuttavia, nel settore danni la raccolta ha registrato una crescita del 4,7%.

Per quanto riguarda le previsioni relative all’intero esercizio, l’amministratore delegato Mario Greco, nel commentare i risultati realizzati nel corso dei primi nove mesi del 2012, ha affermato che la compagnia attende per la fine dell’anno un risultato operativo superiore ai 4 miliardi di euro, in linea con il target annunciato e che ricordiamo era compreso in una forchetta tra 3,9 e 4,5 miliardi.

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