L’aumento di capitale è una delle operazioni più tipiche nella vita di una società che acquista una importanza non indifferente nel caso in cui la società sia anche quotata sui mercati. Se infatti a varare la ricapitalizzazione è una quotata, allora l’operazione diventa chiaramente interessante anche per gli investitori.
Concettualmente l’aumento di capitale consiste in un incremento del capitale della società mediante l’emissione di nuovi titoli oppure mediante l’incremento del valore nominale delle azioni già esistenti. Trattandosi di un atto che va ad impattare su quello che è il capitale sociale indicato nello statuto, l’aumento di capitale, solitamente proposto da consiglio di amministrazione, deve ottenere il via libera dell’assemblea degli azionisti convocata in sessione straordinaria che, a sua volta, darà al CdA la delega per l’esercizio dell’operazione indicando il termine massimo entro il quale concretizzare l’operazione. Il fatto che non venga indicato un momento preciso per far partire l’operazione è dovuto all’estrema vulnerabilità dei mercati. Sarà quindi il CdA ad esercitare la delega e mettere in moto tutto l’iter previsto allorquando le condizione del mercato saranno favorevoli ma comunque non oltre il periodo indicato dall’assemblea.
Le nuove azioni che vengono immesse sul mercato teoricamente non possono andare a variare quello che è il peso dei vari azionisti nel capitale sociale della quotata. E’ per questo motivo che, nel momento in cui viene autorizzato un aumento di capitale, viene anche specificato quello che è il rapporto di concambio definito come il numero di nuove azioni rivenienti dall’aumento di capitale che vengono offerte per ciascuna azione che è già posseduta. Sotto questo punto di vista si può quindi già affermare un concetto molto importante: all’aumento di capitale aderisce solo chi ha il possesso fisico dell’azione e quindi la ricapitalizzazione di una quotata è un’operazione che non riguarda assolutamente chi investe in azioni facendo trading online con le opzioni binarie o con i CFD.
Le varie tipologie di aumento di capitale
Esistono diverse tipologie di aumento di capitale:
– aumento gratuito di capitale con assegnazione di azioni o altri titoli;
– aumento del capitale a pagamento con emissione di azioni della stessa categoria;
– aumento del capitale a pagamento con emissione di azioni con warrant;
– aumento del capitale a pagamento con emissione di obbligazioni convertibili e con warrants;
– aumento del capitale a pagamento con emissione di titoli di categoria diversa.
Nell’ambito di operazioni di questo tipo a ciascun singolo azionista viene attribuito un diritto di opzione (anche detto diritto di sottoscrizione), in modo tale da consentirgli di mantenere inalterata la sua quota di partecipazione. Il diritto di opzione non riguarda solo le azioni ma anche i warrant e le obbligazioni convertibili. Dal punto di vista matematico il valore del diritto di opzione è dato dalla differenza tra la quotazione delle vecchie azioni e il prezzo delle azioni alla luce dell’aumento di capitale.
Tale diritto deve però essere esercitato però solo in un arco temporale stabilito dalla stessa società. In alternativa l’azionista può decidere di vendere i diritti di opzione a lui spettanti a soggetti terzi, che possono quindi aderire al suo posto all’aumento di capitale.
La scelta tra la possibilità di aderire all’aumento di capitale esercitando i diritti di opzione spettanti e quella di vendere tali diritti in genere dipende dal livello di appetibilità dell’investimento, in considerazione dei motivi che hanno portato una società ha deliberare l’avvio di un’operazione di questo tipo. Nel caso in cui l’aumento di capitale abbia come scopo principale la realizzazione di nuovi investimenti destinati a supportare lo sviluppo del business, allora l’investimento potrebbe essere piuttosto conveniente in considerazione della crescita futura del valore delle azioni nel lungo termine. In caso contrario, cioè se si procede all’aumento di capitale per risollevare una situazione finanziaria negativa, aumenta la rischiosità dell’investimento, pertanto per l’azionista potrebbe risultare conveniente decidere di cedere i diritti di opzione e di non investire altro capitale nella società. Quest’ultima situazione è stata molto frequente negli ultimi anni e ha riguardato tutta una serie di grandi quotate che hanno fatto ricorso all’aumento di capitale per cercare di tamponare una qualche situazione di difficoltà. Senza andare troppo a ritroso, uno scenario di questo tipo si è vissuto con l’aumento di capitale di Monte dei Paschi e con l’aumento di capitale di Saipem. In entrambe le circostanze gli investitori cercarono in tutti i modi di comprendere se conveniva aderire o meno alle rispettive operazioni. Nei casi più difficili può verificarsi una situazione per la quale le azioni disponibili restino, al termine di una serie complessa di operazioni, invendute. Uno scenario simile, a rigor di logica, si tradurrebbe inevitabilmente in un fallimento dell’operazione se non intervenisse a coprire tutto il cosiddetto consorzio di garanzia che è formato da un team di banche che ha una sorta di funzione di salvataggio dell’operazione. E’ chiaro, però, che un intervento del consorzio non è mai positivo in un aumento di capitale.
Aumento di capitale e trading online
E’ possibile essere messi al riparo da tutti quei rischi connessi con un aumento di capitale? E’ chiaro che essere salvaguardati da eventuali problematiche non sia semplice se si è in possesso di azioni di quella quotata che ha varato la ricapitalizzazione. L’unico modo per non subire potenziali problemi sarebbe quello di poter investire in azioni senza avere il possesso materiale delle stesse. In pratica si tratta di preferire ai tradizionali canali dell’investimento azionario il trading online che consente di scommettere su una singola azione senza avere il possesso della stessa. Investire oggi con il trading online significa utilizzare le opzioni binarie o i CDF sulle azioni. Si tratta di strumenti finanziari che sono alla portata di chiunque mastichi finanza e soprattutto che non richiedo un coinvolgimento in operazioni troppo complesse come può essere un aumento di capitale.
Per fare trading online sulle azioni è sufficiente andare in una delle tante piattaforme autorizzate che offrono questo genere di servizi. Le piattaforme di trading operano come intermediari e consentono anche di effettuare una sorta di esercizio per mettersi alla prova prima di iniziare ad operare con il denaro vero. Al pari di un qualsiasi investimento in azioni italiane, anche il trading online è oggetto di tassazione attraverso la tobin tax.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://valoreazioni.com.