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Lo scorso 15 marzo è entrato in vigore l’Emire (European Market Infrastructure Regulation), ossia il regolamento sugli strumenti derivati negoziati over the counter, tuttavia il percorso di implementazione verrà definitivamente completato nell’estate del 2014.

L’obiettivo è quello di andare a delineare un quadro di riferimento per i contratti derivati Otc e per tutti i soggetti che risultano coinvolti in operazioni riguardanti tali strumenti, in particolare andando a trasferirne il regolamento, ad oggi solitamente affidato ad un contratto bilaterale sottoscritto dalle parti interessate, in capo alle controparti centrali (Ccp). Inoltre, vengono introdotti una serie di obblighi informativi, di compensazione e di condotta, finalizzati ad incrementare il livello di trasparenza e a prevenire condotte abusive o lesive del corretto funzionamento del mercato.

A fronte dell’introduzione di tale regolamento dovrebbe anzitutto esserci una riduzione del rischio derivante dall’esistenza di una controparte centrale, ossia di un soggetto terzo che faccia da garante riguardo all’esistenza del contratto. Inoltre, è stato introdotto l’obbligo per le controparti non finanziarie di procedere ad una verifica della propria operatività e, al superamento di una determinata soglia riguardante il valore delle operazioni effettuate, scatteranno alcuni obblighi dichiarativi e informativi. Con l’Emir viene inoltre imposta una valutazione di giorno in giorno dei contratti sottoscritti in derivati a prezzi di mercato.

Il nuovo regolamento prevede che a partire dal 1° luglio 2013 tutti gli operatori saranno obbligati a registrare le operazioni in banche dati per i derivati su tasso di interesse e di cambio, mentre a partire dal 1° gennaio 2014 l’obbligo di registrazione riguarderà tutti gli operatori e tutti i derivati.

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