I gruppi italiani di biancheria per la casa dovranno vedersela con gli aumenti di capitale. Sia Caleffi che Zucchi sono costrette a ricorrere a queste operazioni per cercare di risanare il proprio indebitamento o sostenere il proprio sviluppo.
Nello specifico, Caleffi ha approvato un aumento di capitale pari a 10 milioni di euro, mentre Zucchi ha deciso di rinviare il terzo aumento in attesa di trovare un accordo con le banche.
La decisione del Consiglio di Amministrazione di Caleffi arriva insieme alla presentazione dei risultati del 2014: il bilancio si è rivelato essere in rosso e l’aumento di capitale da 10 milioni di euro servirà per sostenere lo sviluppo del gruppo e in particolare la creazione della rete di negozi e la crescita degli affari in Italia e all’estero. L’aumento di capitale sarà realizzato entro i prossimi due anni.
I conti 2014 di Caleffi, infatti, non sono stati dei migliori: ricavi in contrazione (52,15 milioni contro i 56,21 milioni del 2013) e perdita netta di 1,27 milioni di euro; fa eccezione l’indebitamento finanziario, che è calato a quota 14,91 milioni rispetto ai 15,8 milioni di inizio anno. Il vertici di Caleffi hanno proposto di coprire la perdita di 1,15 milioni di euro utilizzando la riserva sovraprezzo azioni.
Zucchi ha deciso, invece, di rimandare il terzo aumento di capitale degli ultimi due anni; l’operazione da 26,5 milioni di euro è stata rinviata al 20 aprile in modo da trovare un accordo sulla ristrutturazione del debito da 100 milioni con le banche; molto probabile la vendita dello stabilimento di Rescaldina, oltre ad altri immobili, per procurarsi liquidità.
Nella giornata di ieri, alla chiusura delle contrattazioni, il titolo Caleffi risultava in ribasso dell’1,39 per cento a 1,22 euro, mentre il titolo Zucchi in aumento del 4,19 per cento a 0,054 euro.
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