Fiat ha archiviato il primo trimestre dell’esercizio in corso con un utile di 31 milioni di euro, un risultato quindi inferiore non solo ai 262 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2012 ma anche alle stime degli analisti, che prevedevano in media un utile netto di 150 milioni di euro.
I ricavi sono risultati pari a 19,7 miliardi, in linea rispetto ai 20,2 miliardi del primo trimestre 2012, mentre l’utile della gestione ordinaria è calato da 806 a 618 milioni. L’indebitamento netto industriale a fine marzo è risultato in crescita di 560 milioni a 7,1 miliardi di euro.
Nel periodo in esame la casa automobilistica torinese è riuscita a fronteggiare bene le perdite in Europa, con un ebit di 111 milioni di euro rispetto alla perdita di 170 milioni del 2012. Tuttavia, il contributo di Chrysler è stato inferiore alle attese, in quando l’utile netto della controllata americana è calato a 166 milioni di dollari a fronte dei 473 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, mentre i ricavi sono scesi a 15,4 miliardi di dollari dai 16,4 miliardi del 2012. Hanno inoltre pesato sui conti i costi industriali legati ad alcuni prodotti chiave e il rallentamento delle consegne in Europa.
Nonostante l’anno sia iniziato male, Fiat ha comunque confermato gli obiettivi per il 2013, con ricavi attesi tra 88 e 92 miliardi di euro, un utile della gestione ordinaria tra 4 e 4,5 miliardi di euro, un utile netto compreso tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro e un indebitamento netto industriale di circa 7 miliardi di euro.
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