E’ meglio investire in BTP o in CCT? Chissà quante volte gli investitori che puntano sui bond si sono posti una domanda di questo tipo. Se anche tu vuoi sapere se è meglio comprare BTP o CCT, non devi far altro che leggere questo approfondimento. In linea di tendenza negli ultimi mesi si è assistito ad uno spostamento dai tradizionali BTP ai CCT. Se investire in BTP è diventato più interessante che investire in CCT è perchè si è registrato un aumento dell’avversione al rischio causato a sua volta dal timore dell’imminente fine del quantitative easing. Le decisioni (prese e da prendere) di politica monetaria hanno quindi impattato sulle scelte di investimento sui mercati obbligazionari. Questo appartiene al passato. E nel futuro è meglio investire in BTP o in CCT?
Per provare a dare una risposta a questa domanda torna utile un report di Marzotto Sim. Gli analisti hanno fatto un confronto tra BTP e CCT.
BTP VS CCT: confronto rendimenti
Secondo Marzotto sim, dall’inizio del 2018 c’è stato un crescente interesse verso i titoli governativi italiani. In particolare l’attenzione degli investitori è stata rivolta verso i CCT. Tutto questo non è stato casuale ma è stato invece il frutto dell’aumento dell’avversione al rischio a sua volta causata dai timori per la possibile fine del quantitative easing. Parallelamente al rafforzamento dei CCT si è assistito sull’obbligazionario ad un indebolimento dei BTP. Il rendimento di questi ultimi è passato nel periodo di tempo compreso tra dicembre 2017 e marzo 2018 da un minimo di 1,63% ad un massimo di 2,06%. Successivamente il rendimento del BTP si è assestato all’attuale livello di 1,81%.
Conviene investire in BTP o in CCT?
Visto l’andamento del valore dei BTP e quello dei CCT negli ultimi mesi, dove conviene investire nel futuro? Per quello che riguarda i BTP, gli analisti hanno individuato un rendimento congruo intorno al 2%. Agli attuali livelli i BTP sono più di graduale alleggerimento (area 1,80%, quindi 1,72-70% ed infine 1,65-63%) che di acquisto, per rientrare su livelli più vicini ad area 1,95-2%.
Tutto questo in una concezione di breve termine. Ovviamente per cercare di fare previsioni sull’andamento dei BTP è necessario guardare anche a quella che è la situazione politica italiana. Il clima di incertezza scaturito dalle elezioni politiche del 4 marzo può portare ad un aumento dello spread solo laddove si dovessero andare a prospettare situazioni estreme. Le possibilità che in Italia possa nascere un governo di tipo ultrapopulista, con scontato corollario noEuro etc, oggi come oggi, sono ridotte al lumicino. Il rischio che si possa verificare un’impennata dello spread è quindi davvero molto basso e questa stima va tenuta molto presente nell’elaborazione di previsioni sull’andamento del BTP.
Per quello che riguarda i CCT, invece, il rendimento ha raggiunto il livello massimo da dicembre 2017. Questo trend positivo è stato favorito dalla stessa natura di titoli a tasso variabile con duration convenzionale di 6 mesi dei CCT. Il timore sulla possibile fine del quantitative easing ha fatto il resto. Secondo Marzotto Sim è d ritenersi molto probabile che i CCT possano continuare a performare in modo positivo. Nell’ambito di un investimento a breve termine, comunque, va tenuta anche presente la possibilità che nel breve termine l’emissione del nuovo CCT settembre 2025 da parte del Tesoro possa creare una certa tensione inducendo gli investitori ad attuare riposizionamenti con vendite sulla fascia 2024-2025.
Meglio BTP o CCT: conclusioni
In considerazione di tutto quello che si è fin qui detto è meglio investire in BTP o in CCT? Secondo Marzotto Sim è proprio la natura stessa dei tassi a termine con cui viene calcolato il rendimento atteso dei CCT a rendere vantaggiosi i CCT a più lunga scadenza. Questa previsione ha valore dando per assodato uno scenario di rialzo del tassi a partire dal 2019.
Considerando come inevitabili le novità sulla formazione del nuovo governo (è da un dato di fatto che prima o poi si uscirà dell’impasse attuale), Marzotto Sim afferma che ci potrebbero essere interessanti opportunità di entrata nel segmento dei CCT. I rendimenti di questi titoli, infatti, subiscono in modo più marcato, rispetto ai BTP, gli effetti di eventi di tipo politico. Questa previsione di scenario è da considerare valida a meno che la situazione politica italiana non evolva verso soluzioni populiste che, ad oggi, appaiono sempre meno probabili.
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