Il decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 7 dicembre 2012 ha stabilito che le nuove emissioni di titoli di Stato aventi una durata superiore ad anno saranno soggette alle cosiddette clausole di azione collettiva (CACs) a partire dal 1° gennaio 2013. Per nuove emissioni si intendono quelle la cui prima tranche sia stata emessa a partire dal 1° gennaio 2013.
In particolare, si tratta di clausole che verranno inserite nel prospetto informativo dei titoli di Stato di nuova emissione e che consentiranno ad uno Stato in difficoltà di ristrutturare il proprio debito, ad esempio allungando le scadenze, riducendo i tassi o proponendo lo scambio con altre obbligazioni, attraverso una procedura prestabilita che permette di arrivare in modo più semplice e veloce ad un accordo con la maggioranza dei creditori. Un esempio al riguardo è quello della Grecia, che ricordiamo ha usato le clausole di azione collettiva, obbligando di fatto i creditori privati a partecipare alle perdite sul debito ellenico.
L’introduzione di tali clausole nei titoli di Stato italiani è stata necessaria ai sensi del Trattato sul Meccanismo Europeo di Stabilità, sulla base dello schema approvato dal Comitato Economico e Finanziario dell’Unione Europea. Le clausole di azione collettiva saranno applicate a tutti i tipi esistenti di Buoni del Tesoro Poliennali, inclusi quelli indicizzati all’inflazione (BTP€i e BTP Italia), e ai Certificati di Credito del Tesoro, inclusi quelli zero-coupon (CTZ). Le clausole saranno inoltre valide per emissioni sui mercati internazionali.