Il caro-vita può essere sinonimo di crescita economica, ma nel caso dell’Italia – che evidenzia un’economia stagnante da oltre vent’anni – è soprattutto il frutto del malfunzionamento della struttura amministrativa e di tasse su livelli record. Rispetto a trent’anni fa l’inflazione ha galoppato in modo incredibile, senza che i redditi andassero di pari passo. Il risultato è che in molti casi i prezzi sono schizzati anche del 500%! Secondo quanto calcolato dall’Istat, da settembre 1981 ad oggi l’inflazione in Italia è aumentata tra il 200% e il 500%.
L’indagine è stata effettuata su 10 beni dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic). Il risultato è che la spesa delle famiglie ha raggiunto livelli stratosferici, mentre i redditi disponibili non sono riusciti a tenere il passo dell’inflazione. Uno dei beni di primissimo consumo come il latte, che oggi costa tra 1,35€ e 1,4€ al litro, ha visto il prezzo crescere del 337,2%. E che dire della carne: il prezzo di 1 kg di pollo o di manzo è aumentato del 208,3%.
Il boom dell’inflazione si è visto chiaramente anche per gli immobili, al di là della crisi del mattone in corso ormai da diversi anni. Il prezzo degli affitti è salito del 494,4% negli ultimi 32 anni. E’ letteralmente volato anche il prezzo delle auto (+252%), ma anche i servizi sanitari non scherzano (+262%). In forte crescita anche il costo dell’istruzione, soprattutto universitaria (+76% negli ultimi 15 anni).
In controtendenza troviamo, invece, il prezzo delle tv a colori, sceso del 32,1%. Più o meno stabile è il prezzo del biglietto al cinema: oggi si paga intorno agli 8 euro, trent’anni fa eravamo attorno alle 13mila lire. Tuttavia, se si considera il cambiamento del potere d’acquisto e i rialzi annui, anche qui siamo di fronte a una crescita dei prezzi di oltre il 347%.
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