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Gli analisti di UBS hanno comunicato questa mattina di aver tagliato il rating sul titolo Enel portandolo a “sell”. In altre parole, dunque, gli esperti della banca d’affari con sede a Zurigo consigliano agli investitori di vendere le azioni Enel eventualmente presenti all’interno del loro portafoglio di investimenti. Il target price è stato fissato a 3,3 euro.

Ad influire sulla decisione, hanno spiegato gli esperti, sono soprattutto i rischi legati a possibili interventi da parte dei governi sia di Italia che di Spagna e che potrebbero essere non poco penalizzanti per il colosso energetico guidato da Fulvio Conti.

Dello stesso parere anche gli esperti di Goldman Sachs, che allo stesso modo hanno portato il rating sul titolo Enel da “neutral” a “sell”, con target price a 3,3 euro. Gli esperti della banca d’affari statunitense, nel motivare la loro decisione, hanno parlato della scelta della Spagna di non contribuire al costo della rete elettrica e del possibile abbassamento delle bollette elettriche in Italia. Per quanto riguarda il mercato italiano, incertezze riguardano anche la Robin Hood Tax: se non dovessere essere ridotta dal 10,5% al 6,5%, l‘impatto sull’utile per azione nel 2014 sarebbe pari al 5%.

Gli analisti di Goldman Sachs non escludono inoltre revisioni al ribasso delle stime da parte del consenso, soprattuto considerendo che le loro previsioni riguardanti l’utile netto 2014-2015 sono del 6% al di sotto del consenso Bloomberg, mentre la loro stime relativa all’utile netto 2015 a 2,959 miliardi di euro è del 10% sotto la guidance dell’azienda. Per il 2013, invece, l’utile netto è atteso a 3,117 miliardi di euro, contro i 3,014 miliardi previsti dal consenso, mentre per il 2014 si prevedono utili per complessivi 2,757 miliardi (2,918 miliardi secondo le stime del consenso).

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