Gli analisti di UBS hanno comunicato di aver rivisto il rating su Enel da “neutral” a “sell”, consigliando così di fatto agli investitori di vendere le azioni della società italiana eventualmente presenti all’interno del loro portafoglio di investimenti. Il target price è stato invece mantenuto invariato a 2,90 euro.
Il broker ha spiegato di aver deciso di tagliare il giudizio sul titolo del colosso energetico in considerazione di una serie di fattori negativi che a suo avviso incideranno negativamente sugli utili della società nel corso dei prossimi anni. Tra questi viene citato l’aumento delle tasse in Spagna e il calo dei prezzi dell’energia in Italia e Slovacchia.
Per tale motivo, dunque, il taglio del rating è stato accompagnato da una revisione al ribasso delle stime sull’utile per azione 2013 da 0,38 a 0,36 euro, mentre l’eps 2016 è stato portato al di sotto del 20% rispetto a quello del consenso. Di conseguenza ci saranno delle inevitabili ripercussioni negative sul dividendo, in particolare il broker si aspetta un rendimento della cedola al di sotto di quello dei competitor.
La banca svizzera ha inoltre preso in considerazione l’elevato indebitamento di Enel: per il 2012 è visto da UBS a 59 miliardi di euro contro i 43 miliardi di euro stimati dalla società. In quest’ottica, dunque, gli esperti parlano di potenziali dismissioni da parte del colosso elettrico per 6,5 miliardi di euro, indicando le attività del gruppo nell’est Europa come quelle più adatte ad essere vendute.
Per quanto riguarda l’andamento delle azioni, attualmente il titolo Enel quota a sconto rispetto alla maggior parte dei suoi competitor, uno sconto che però UBS considera giustificato dalle prospettive sui profitti e sui dividendi.
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