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La situazione economica e politica della Grecia è al centro dell’andamento delle principali Borse europee e, naturalmente, anche di Piazza Affari. Il governo di Atene ha deciso la chiusura delle banche del Paese in attesa del referendum che si terrà domenica 5 luglio; oltre che della situazione in Grecia, la Borsa Italiana ha risentito anche assenza di indicazioni dagli Stati Uniti, a causa della chiusura di Wall Street.

Il Ftse Mib ha terminato l’ultima seduta della settimana in ribasso dello 0,48% a 22.508 punti (sull’intera settimana il calo è stato del 5,43%); il Ftse Italia All Share ha perso lo 0,49% a 24.024 punti, il Ftse Italia Mid Cap lo 0,54% così come il Ftse Italia Star. Nella seduta di ieri il controvalore degli scambi è sceso a 2,16 miliardi di euro. L’euro è rimasto a 1,11 dollari mentre l’oro è tornato a 1.170 dollari.

L’ultima seduta della settimana è stata negativa per i titoli del settore bancario; perdono terreno Banca Carige, -0,36% a 1,669 euro, Banca Monte dei Paschi di Siena, -0,63% a 1,738 euro, Unicredit, -0,98% a 6,05 euro, Intesa SanPaolo,-0,43% a 3,244 euro. Performance particolarmente negative per Credem, che ha chiuso a -1,07% a 7,41 euro e per la Popolare di Sondrio a -2,44% a 4,322 euro.

Male anche i titoli del settore petrolifero, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso sotto ai 56 dollari al barile. Chiusura negativa anche per Fiat Chrysler Automobiles che, nonostante i buoni numeri delle immatricolazioni di giugno (si veda: Immatricolazioni auto Fca giugno 2015) ha chiuso a -8,70, e per Salvatore Ferragamo che ha terminato la settimana a -8,69%.

Tra i titoli che, invece, hanno chiuso con il segno più ci sono Mediaset, che ha guadagno lo 0,54% a 4,496 euro grazie all’accordo commerciale con Telecom Italia che verrà stipulato a breve e World Duty Free a +0,10%.

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