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Il forte rialzo della quotazione del petrolio è il fattore nuovo che sta caratterizzando l’andamento odierno dei mercati. Ovvie anche le ripercussioni nel mondo del trading di CFD. Chi ha scelto di comprare un CFD sul petrolio o un CFD su azioni legate al petrolio sta guadagnando. Tutto merito delle ultime novità sulla quotazione del greggio.

Grazie all’inatteso accordo tra i paesi produttori dell’oro nero riuniti nell’Opec, il prezzo del petrolio sta registrando progressioni continue. In particolare, il petrolio Wti è in rialzo dello 0,2 circa e tratta in area 47 dollari al barile. Leggermente più in su il prezzo del petrolio Brent che, grazie a una progressione dello 0,15%, tratta in area 49 dollari al barile. Complessivamente sembra essersi attivato un trend rialzista verso area 50 dollari al barile. La possibilità di un ulteriore aumento della quotazione potrebbe, nel brevissimo periodo, fare in conti con le inevitabili prese di beneficio.

trading petrolio

Il rialzo del prezzo del petrolio più che essere frutto delle decisioni prese nell’ultimo giorno del vertice Opec di Algeri sembra essere innescato dall’effetto sorprese. Nessun analista, infatti, si attendeva un accordo sul contenimento della produzione. Anche Goldman Sachs, appena 48 ore fa, aveva affermato che non ci sarebbe stato alcun accordo sul greggio. Gli analisti Usa, erano talmente certi della loro previsione, che si erano spinti a dare per scontato il fallimento del vertice algerino.

Previsioni quotazione petrolio dopo accordo Opec

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L’inattesa mossa dell’Opec ha rimescolato le carte in tavola. La stessa Goldman Sachs è intervenuta nuovamente con nuove previsioni sulla quotazione del petrolio. Gli analisti stimano un possibile incremento del prezzo del petrolio fino a 10 dollari entro il primo semestre 2017. Il range minimo di aumento è stato fissato da Goldman a 7 dollari. La previsione per i prossimi mesi è quindi positiva anche se non ci sarà alcun rally della quotazione del greggio. Il rialzo del petrolio Wti (grafico a destra) e del prezzo del Brent (grafico a sinistra) sarà invece molto graduale soprattutto nel breve termine (3 mesi per la fine dell’anno).

In particolare, le previsioni sull’oil, portano la quotazione a una media di 43 dollari entro la fine del 2016 mentre entro il 2017 il prezzo dovrebbe attestarsi a 53 dollari al barile.

Il messaggio di Goldman Sachs è palese: prima di iniziare a comprare CFD sul petrolio a man bassa, meglio attendere le nuove mosse dell’Opec. In questi ultimi anni, infatti, l’organizzazione tra i paesi produttori è stata capace di smentire se stessa in più di una occasione. Avere l’assoluta certezza di guadagnare con la quotazione del petrolio resta un’azzardo.

Accordo Opec su produzione petrolio

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L’accordo in seno all’Opec sulla produzione di petrolio interessa a chi investe in materie prime in quando fattore in grado di incidere sul prezzo del greggio. Questo è il solo dato certo dell’intesa raggiunta ad Algeri. Per il resto il famoso accordo deve essere ancora sottoposto ad una serie di ratifiche che potrebbero depotenziarlo. Ma quali sono i termini dell’intesa raggiunta sulla produzione di greggio?

E’ innegabile che dopo mesi di braccio di ferro tra Arabia Saudita e Russia (paese non membro Opec), le posizioni tra le parti si siano avvicinate. In effetti il taglio alla produzione approvato ieri è il più consistente dal lontano 2008. Un traguardo importante anche perchè all’epoca tra i grandi produttori di greggio mancava addirittura il nuovo grande arrivato, l’Iran.

In base ai termini dell’intesa, il livello di produzione di petrolio viene portato da 33,2 milioni di barili a 32,5 milioni di barili al giorno. Il taglio dovrà essere ratificato nella riunione Opec di novembre. La speranza è che attraverso la riduzione della produzione, il prezzo del greggio torni a salire. Cosa è avvenuto invece fino ad oggi sul mercato del petrolio?

Produzione petrolio: tagli per singolo Paese

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L’elevata produzione di greggio, superiore a quelle che sono le necessità, ha da tempo determinato un surplus di scorte di petrolio. Inevitabile la compressione del prezzo che è sempre rimasto inchiodato verso il basso. L’accordo raggiunto in seno all’Opec punta invece a ridurre l’eccesso di offerta. Le scorte di petrolio, quindi, dovrebbero tornare ad allinearsi con una domanda che è debole a causa della crisi economica. Il forte calo della quotazione del petrolio, in particolare, ha come causa principale il rallentamento dell’economia cinese.

Scendendo nel dettaglio dell’accordo approvato tra i paesi Opec, l’Arabia Saudita si è detta disponibile a ridurre la produzione di petrolio di 500 mila barili al giorno. Riad, quindi, passerebbe da 10,6 milioni di barili a 10,1 milioni. I sauditi hanno accetto di tagliare la produzione di greggio solo perchè l’Iran si sarebbe mostrato disponibile a non salire a 4 milioni di barili. La repubblica islamica resterà invece sui livelli attuali (3,7 milioni di barili). Confermate le quote di produzione di Nigeria e Libia mentre la Russia è pronta a tagliare.

Investire sul petrolio oggi

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Non appena si è diffusa la voce sul raggiungimento dell’accordo, la quotazione del petrolio ha iniziato a salire. La nuova domanda che i traders si pongono è fino a quando l’aumento potrà proseguire. Fattori di incertezza sembrano persistere sopratutto nel breve termine. Paradossalmente per investire oggi sul petrolio è meglio puntare sul lungo termine.

A dirlo è direttamente Goldman Sachs secondo la quale, anche in presenza di accordo sulla produzione, ci sarebbero rischi di ribasso del prezzo del petrolio nella parte finale dell’anno. La quotazione del petrolio ha bisogno di riflettere su elementi di breve periodo che sono più deboli e non su quelli di lungo periodo. Alla luce di questo giudizio per guadagnare con la quotazione del petrolio si può pensare di approfittare del quadro di brevissimo termine. In alternativa si può allargare l’orizzonte al lungo periodo.

In questo secondo caso, per cogliere l’aumento del prezzo previsto da Goldman Sachs per la prima parte del 2017, si deve investire sul petrolio puntando su un intervallo di almeno 6 mesi. Ovviamente una simile strategia non è per tutti gli investitori.

Dove investire sul petrolio

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Come puntualmente avviene ogni qualvolta c’è un aumento del prezzo del greggio, in tanti si pongono la domanda dove investire nel petrolio. Nella quasi totalità dei casi si tratta di appassionati alla finanza che intendono trarre profitto dall’andamento della quotazione del petrolio. Queste persone sono interessate ad uno strumento finanziario veloce e di facile utilizzo. Oggi il modo più semplice per investire nel petrolio è quello di utilizzare una piattaforma di trading. Chiunque può comprare un CFD sul petrolio ed aprire una posizione rialzista oppure ribassista.

Il petrolio, infatti, è uno degli assets disponibili nell’elenco delle materie prime presente sulle migliori piattaforme di CFD trading.

Trading CFD petrolio

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Per fare trading sul petrolio attraverso i CFD, è necessario iscriversi ad una piattaforma regolamentata ed affidabile. Aprire un trade sul petrolio significa scommettere sull’aumento della quotazione ma anche sulla diminuzione. Facendo trading con i CFD, infatti, non per forza di deve puntare solo sull’aumento di prezzo. Se si sceglie di andare short, infatti, è possibile anche scommettere su una diminuzione del prezzo del petrolio.

Una strategia applicabile alla luce delle previsioni sulla quotazione del petrolio, potrebbe essere quella che alterna posizioni short a posizioni long. In pratica si tratta di guadagnare con la quotazione del petrolio sfruttando aumenti e diminuzioni del prezzo del greggio.

Si ricordi che fare trading sul petrolio con un CFD non è un gioco e implica sempre un rischio. Per questo motivo prima di esporsi con denaro reale è preferibile sempre attivare un conto demo. La proceduta per l’apertura di un simulatore di borsa è molto semplice ed eseguibile con pochi click. Una volta attivato e utilizzato il conto demo, si può pensare poi di fare trading con i CFD sul petrolio utilizzando denaro reale.

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Azioni petrolio Italia

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Tra le occasioni di trading create dall’aumento del prezzo del petrolio non c’è solamente il greggio. Come logica impone, anche i titoli petrolieri sono sulla cresta dell’onda in scia all’annunciato accordo. Limitando la nostra attenzione alle sole azioni italiane del settore oil, grazie all’intesa di Algeri, la quotazione Eni, quella di Saipem e quella di Tenaris hanno registrato una corposa variazione di prezzo.

Il balzo in avanti di questi titoli era ampiamente atteso. Quello che invece gli osservatori forse non si attendevano era la portata di questo rally. Le azioni Tenaris hanno registrato una progressione di oltre 9 punti percentuali. Le azioni Saipem, invece, sono salite di oltre 5 punti percentuali. Chi ha comprato le azioni italiane del petrolio intercettando la novità giunta dal summit di Algeri, ha messo oggi a segno una operazione di mercato profittevole.

A guadagnare sono stati anche coloro i quali hanno comprato un CFD sulle azioni petroliere italiane puntando su un aumento di prezzo. Fare trading di CFD sui titoli del settore oil è molto più pratico dell’acquisto in Borsa dei corrispondenti sottostanti.

Prendete come esempio proprio quello che è avvenuto oggi. Dinanzi all’aumento della quotazione del petrolio, un investitore interessato a sfruttare l’occasione, avrebbe dovuto contattare il suo consulente. Successivamente avrebbe dovuto chiedere l’inserimento in portafoglio dei titoli petrolieri. Una procedura oggettivamente lunga. Molto più semplice comprare un CFD su Eni, Saipem e Tenaris. E chi non ha fatto in tempo a fare questa mossa ha perso una occasione? Chiaramente si ma è possibile recuperare puntando sulla seduta di domani. Quali sono le stime sulle azioni del petrolio nel breve termine?

Fare previsioni sull’andamento delle azioni dei petroliferi non è semplice. E’ probabile che dopo il rally innescato dall’aumento della quotazione del petrolio, le azioni Eni, Saipem e Tenaris possano subire un ritracciamento. Il prezzo dei tre titoli è salito su livelli alti. Adesso, però, senza la spinta di un ulteriore aumento del prezzo dell’oil, il rally è destinato a perdere forza. Il grafico Eni che alleghiamo è molto significativo.

Un eventuale calo fisiologico nel brevissimo periodo non è però un problema. Guadagnare con il trading di CFD sulle azioni del petrolio è infatti sempre possibile. L’andamento delle azioni sottostanti, infatti, non è determinate. Come nel caso del trading sul petrolio, anche con quello azionario si può andare short scommettendo un un ribasso della quotazione.

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