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L’operazione di quotazione in Borsa di Sea è fallita. La società aeroportuale che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate ha infatti ufficialmente annunciato il ritiro integrale dell’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione finalizzata allo sbarco sul listino di Piazza Affari. La decisione è stata presa a fronte di un numero di adesioni inferiore al quantitativo offerto, pertanto il Consiglio di amministrazione della società ha deliberato di dare mandato al presidente al fine di compiere ogni atto necessario e opportuno a tutelare l’azienda in relazione all’intervenuto esito negativo del processo di quotazione.

Secondo quanto riferito da alcune indiscrezioni di stampa, l’offerta non sarebbe stata coperta nemmeno al 50%, inoltre il prezzo sarebbe stato individuato nella parte bassa della forchetta. E’ più che probabile che a pesare sulla scarsa adesione sia stato anche il parere contrario del fondo F2i e le sue azioni finalizzate a contrastare l’operazione di quotazione, tra cui figura la richiesta di integrazione del prospetto informativo in modo tale da mettere al corrente i potenziali investitori del calo del traffico aereo registrato nel corso dell’ultimo periodo, della reale politica dei dividendi prevista dal piano approvato dal Cda e del ritardo dei pagamenti da parte di alcune compagnie aeree.

Proprio alla luce di ciò, secondo quanto riferito da alcune fonti citate da Reuters, nel corso della riunione che ha seguito la chiusura dell’Ipo e durante la quale è stato deciso il ritiro integrale dell’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione, il Consiglio di amministrazione di Sea avrebbe discusso anche della possibilità di presentare un esposto alla Consob contro F2i per aver ostacolato l’Ipo. In una nota il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha affermato che il clima è stato turbato e che pertanto serve la massima chiarezza.

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