A Piazza Affari Telecom Italia a pochi minuti dall’apertura della seduta è stata sospesa per eccesso di rialzo dopo aver segnato un guadagno di oltre sei punti percentuali. Ad influire positivamente sull’andamento del titolo è soprattutto l’ipotesi di una possibile integrazione con 3 Italia, nonostante diversi analisti continuino a mostrare un certo scetticismo sulla reale fattibilità dell’operazione.
Al riguardo, in particolare, Il Sole 24 Ore di oggi, sulla scia di quanto indicato dalla stessa compagnia telefonica italiana la scorsa settimana in una nota di chiarimento sulla vicenda pubblicata su richiesta della Consob, ha posto l’accento sulla riunione del Consiglio di amministrazione in programma per giovedì 11 aprile, nel corso della quale i vertici di Telecom Italia si ritroveranno a parlare di un possibile accordo con Hutchison Whampoa.
Secondo il quotidiano economico, al momento non è possibile sapere se l’esame di tale operazione entrerà o meno nel vivo, tuttavia di certo verrà sondato il terreno per verificare la reale fattibilità dell’integrazione. Secondo le indiscrezioni, alcuni consiglieri sarebbero già pronti a dare parere positivo all’unione, o quanto meno a prendere in esame l’ipotesi. Tra questi viene citato Tarak Ben Ammar, a suo tempo favorevole sul possibile ingresso del finanziere egiziano Naguib Sawiris nel capitale di Telecom Italia, operazione che ricordiamo fu archiviata a causa del mancato raggiungimento di un accordo tra le parti.
La stampa parla anche di quelle che sarebbero le intenzioni di Hutchison Whampoa. In particolare, secondo quanto riportato da Il Messaggero, il colosso telefonico punterebbe ad ottenere la maggioranza del nuovo gruppo che nascerebbe dall’integrazione tra Telecom Italia e 3 Italia, anche pagando le azioni detenute da Telco 1,2 euro per azione.
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