Fino allo scorso anno si chiamava CUD ora si chiama modello CU, la Certificazione Unica dei redditi che entro il 28 febbraio, il datore di lavoro o l’Inps devono consegnare al lavoratore o al pensionato. Ma cosa succede se non arriva il CU? Quali sanzioni sono in capo al sostituto di imposta? E cosa può fare il lavoratore/pensionato?
Via il CUD, arriva la CU: ecco di cosa di tratta
Dal 2015 (in riferimento ai redditi erogati nel 2014) i sostituti d’imposta debbono utilizzare un solo modello per attestare sia i redditi di lavoro dipendente e assimilati, fino al 2014 riportati nel Cud, sia altri redditi (per esempio di lavoro autonomo e “redditi diversi”), ad oggi certificati in forma libera: il modello di “Certificazione Unica” (CU).
La Certificazione Unica 2015 deve essere consegnata dai sostituti d’imposta o enti eroganti e dagli enti pubblici o privati che erogano trattamenti pensionistici, entro il 28 febbraio del periodo d’imposta successivo a quello cui si riferiscono i redditi certificati ovvero entro 12 giorni dalla richiesta del dipendente in caso di cessazione del rapporto di lavoro.
Consegna CU: le modalità
La CU 2015 può essere presentata:
-in copia cartacea
-via email.
In quest’ultimo caso, il sostituto d’imposta deve trasmettere al contribuente la certificazione in formato elettronico, purché sia garantita allo stesso la possibilità di entrare nella disponibilità della medesima e di poterla materializzare per i successivi adempimenti. Tale modalità di consegna, pertanto, potrà essere utilizzata solo nei confronti di quanti siano dotati degli strumenti necessari per ricevere e stampare la certificazione rilasciata per via elettronica mentre deve essere esclusa, a titolo di esempio, nelle ipotesi in cui il sostituto sia tenuto a rilasciare agli eredi la certificazione relativa al soggetto deceduto ovvero quando il dipendente abbia cessato il rapporto di lavoro.
Resta, dunque, in capo al sostituto d’imposta l’onere di accertarsi che ciascun soggetto si trovi nelle condizioni di ricevere in via elettronica la certificazione, provvedendo, diversamente, alla consegna in forma cartacea.
È facoltà del cittadino comunque richiedere la trasmissione della Certificazione Unica 2015 in forma cartacea.
Mancata consegna della Certificazione Unica: sanzione fino a 2.065,83 euro
Ma cosa succede se il datore di lavoro non consegna l’ex modello CUD ora Certificazione Unica? In caso di mancata consegna del modello di Certificazione Unica dei redditi da parte del datore di lavoro al proprio dipendente, ai sensi dell’art. 11, comma 1 del D.Lgs. n. 471/97, il sostituto di imposta viene punito con una sanzione amministrativa da € 258,23 a € 2.065,83. E tale sanzione viene applicata anche nel caso di una certificazione incompleta o con dati non veritieri.
Cosa può fare il lavoratore
Il lavoratore che si trova nella situazione di non aver ricevuto la Certificazione Unica nei termini (oltre al possibile mancato pagamento dello stipendio) può sollecitare la consegna del modello al datore di lavoro attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://valoreazioni.com.