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Uno dei principali problemi della blockchain di Ethereum è la scalabilità: in caso di elevata domanda di transazioni la registrazione rallenta e le gas fee aumentano a dismisura. Esistono però una varietà di progetti che competono per essere la soluzione ideale a questo problema. Uno di questi è Polygon con la sua criptovaluta MATIC che potrete trovare seguendo il link: https://youngplatform.com/exchange/matic/, una piattaforma basata sulla rete di Ethereum che ha come progetto portante quello di rendere veloce, efficiente, sicuro e scalabile il proprio servizio e tutti quelli che si svolgono sulla sua blockchain.

Polygon oggi conta più di 350 applicazioni decentralizzate e si è affermata ormai da tempo come una delle migliori soluzioni di scalabilità Layer-2 di Ethereum. Vediamo nel dettaglio di capire la storia e i principali utilizzi di Polygon e della sua criptovaluta MATIC.

Le soluzioni di scalabilità di rete layer-2

Le reti blockchain per poter competere su larga scala devono diventare altamente scalabili e permettere di velocizzare i processi di elaborazione di pagamenti, dei prestiti e il funzionamento delle applicazioni. Questo significa anche poter accogliere un numero sempre maggiore di utenti e transazioni. Per permettere la scalabilità è però necessario non rinunciare ai benefici della decentralizzazione né sacrificare la sicurezza del sistema.

La sfida qui proposta è conosciuta come “il trilemma della blockchain” e sono molte le strategie adottate per raggiungere il giusto equilibrio tra:

  • Scalabilità;
  • Decentralizzazione;
  • Sicurezza.

La principale è la soluzione Layer-2, la migliore metodologia per aumentare il throughput della blockchain di layer-1 o di base. In pratica viene sottratto parte del carico di elaborazione dalla catena principale, alleviando quindi i problemi di congestione su Ethereum che ospita la maggior parte delle applicazioni.

Dal 2021 Polygon si è sempre più consolidata come principale soluzione layer-2 per Ethereum e si è dimostrata particolarmente efficace nell’aumentare velocità e usabilità di Ethereum, riducendo i costi associati all’utilizzo di rete. La sua architettura sottostante si basa sul meccanismo di consenso Proof-of-Stake (PoS) e sull’infrastruttura di sicurezza di Ethereum, a cui è direttamente collegata, tanto che le transazioni sono periodicamente registrate sul network di quest’ultimo. La produzione dei blocchi invece è completamente autonoma, è questo che le permette di scalare notevolmente la sua attività.

Come funziona Polygon (MATIC)?

La Commit Chain di Polygon funziona in maniera molto semplice: raggruppa una serie di transazioni, le conferma e restituisce i dati alla catena principale. Molti sviluppatori scelgono Polygon per ridurre i costi e fornire tempi di registrazione più rapidi rispetto a quanto accadrebbe su Ethereum, riducendo la congestione di rete.

Grazie a Polygon sono moltissime le dApp che hanno accelerato i tempi di elaborazione dei pagamenti e di tutte le loro funzionalità basate su blockchain, in questo modo gli utenti possono utilizzare molto più facilmente le nuove risorse della DeFi e del Web3.

A creare Polygon sono stati Jaynti Kanani, Sandeep Nailwal e Anurag Arjun, che avevano l’intento di risolvere il problema della scalabilità che riguarda tutto il settore crypto. Vedendo l’incredibile congestionamento di Ethereum all’uscita di Cryptokitties, un gioco basato su NFT, nel 2017 fondarono il progetto Matic. 

Anche se inizialmente il nome della società era Matic, ora con questo nome è conosciuto il token di Polygon: MATIC è infatti la criptovaluta con la quale vengono pagate le commissioni per l’esecuzione delle transazioni sulla rete, ma viene utilizzata nelle dApp sviluppate su Polygon. MATIC è la garanzia per i validator da mettere in staking e alimentare il protocollo.

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