ChatGPT è sempre più utilizzato anche per temi delicati come la pianificazione della pensione. Può rispondere a domande su quando richiedere la Social Security, come stimare le spese sanitarie future o quali conti pensionistici utilizzare per primi per ridurre l’impatto fiscale. Ma affidarsi davvero all’intelligenza artificiale per decisioni così importanti è una scelta sicura? Secondo diversi consulenti finanziari certificati, l’IA può essere un valido supporto informativo, ma presenta limiti strutturali che la rendono inadatta a sostituire un professionista umano.
Uno dei problemi principali è che ChatGPT non possiede pensiero critico. Come spiega Robert Persichitte, consulente finanziario certificato, l’IA non elabora nuove idee né valuta la qualità delle informazioni. Si limita a rielaborare concetti già esistenti, collegandoli tra loro. Questo la rende utile per risparmiare tempo nella ricerca, ma incapace di distinguere tra buoni e cattivi consigli, o tra informazioni aggiornate e contenuti superati.
Proprio per questa mancanza di discernimento, ChatGPT può attingere anche a fonti poco affidabili, incomplete o addirittura fuorvianti. Il rischio è quello di ricevere suggerimenti che sembrano corretti, ma che non tengono conto del contesto personale o delle evoluzioni normative più recenti.
Detto questo, l’IA può comunque essere un ottimo strumento educativo. Secondo Stephan Shipe, fondatore di Scholar Financial Advising, ChatGPT è particolarmente utile per spiegare concetti complessi legati alla pensione e aiutare le persone a orientarsi tra le varie opzioni disponibili. Tuttavia, non è in grado di prevedere il comportamento umano, le reazioni emotive o gli imprevisti della vita reale, elementi centrali nella pianificazione finanziaria.
Un altro aspetto cruciale riguarda l’affidabilità delle fonti. Quando si utilizza ChatGPT per domande finanziarie, è fondamentale verificare sempre da dove provengono le informazioni, esattamente come si farebbe seguendo un consiglio ricevuto da uno sconosciuto. Alcuni modelli di IA più avanzati riescono a citare articoli e notizie recenti, consentendo un controllo diretto delle fonti utilizzate.
Molti esperti suggeriscono un approccio ibrido. L’idea è usare ChatGPT per prepararsi, comprendere i concetti chiave e formulare domande più consapevoli, per poi confrontarsi con un consulente finanziario umano. Luke Harder, consulente certificato, racconta che diversi clienti arrivano ai colloqui dopo aver usato ChatGPT per chiarirsi le idee, un approccio che considera positivo.
Il problema nasce quando si tenta di affidare all’IA l’intero processo decisionale. ChatGPT non conosce nel dettaglio la composizione del patrimonio, la situazione fiscale personale né la tolleranza individuale al rischio. Inoltre, inserire dati sensibili come investimenti e informazioni fiscali comporta rischi di privacy e sicurezza, dato che questi sistemi possono essere soggetti a violazioni o utilizzi impropri dei dati.
Un consulente umano, infine, è in grado di gestire anche la componente emotiva. In caso di forti ribassi di mercato, può aiutare a evitare decisioni impulsive, come vendite affrettate, offrendo una guida basata su esperienza e conoscenza diretta della persona, non solo sui numeri.
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