L’attività in coupon stripping dei titoli di Stato, consistente nella separazione, con successiva ricostituzione, dal mantello del titolo delle componenti cedolari e, nel caso dei titoli indicizzati all’inflazione, della componente indicizzata all’inflazione, a partire dal 17 dicembre 2012 ha subito alcune modifiche in forza dell’entrata in vigore del decreto ministeriale n. 96718 del 7 dicembre 2012.
Nel dettaglio, il nuovo modello prevede che la fungibilità tra cedole separate (cosiddetto strip), aventi medesima scadenza ma provenienti da titoli diversi, venga estesa anche ai mantelli provenienti dai medesimi o altri titoli, purché ovviamente sempre con la stessa data di scadenza. A tal fine, dunque, per ogni titolo di Stato nominale a tasso fisso ammissibile all’attività di stripping è prevista l’assegnazione di un nuovo codice titolo che ha lo scopo di identificare l’ultima cedola accorpata con il mantello, la quale diventa quindi fungibile con le cedole di altri titoli aventi la medesima scadenza.
Lo scopo della modifica introdotta dal suddetto decreto ministeriale è quello di aumentare l’efficienza e la liquidità del mercato degli strip, in quanto in tal modo vengono nettamente ampliate le possibilità per gli intermediari di separare e ricostituire titoli, inoltre questi ultimi saranno maggiormente incentivati a svolgere attività di stripping rispondendo alle domande dei partecipanti al mercato. Al contempo, il nuovo processo dovrebbre rendere più appetibili per il mercato i titoli sottostanti, sostenendo così la domanda dei titoli a lunga scadenza.
Il Coupon Stripping e i vantaggi del risparmiatore
Quale è il vantaggio che il risparmiatore nel puntare sul Coupon Stripping? Per rispondere a questa domanda si deve tenere in considerazione che acquistando sul mercato del coupon stripping è possibile investire in BTP in modo completamente diverso dal solito. L’investitore, infatti, non entra in possesso dei titoli acquistati, come avviene normalmente, ma di singole componenti sotto forma di zero coupon. Facciamo un esempio per meglio chiarire. Con lo scrip l’investitore può ignorare il titolo nel suo insieme e procedere con il solo acquisto della sola cedola in scadenza tra 6 mesi oppure, in alternativa, può comprare una o più delle restanti cedole del titolo, incluso il pagamento a scadenza. La differenza rispetto ad un acquisti di titoli di stato secondo le regole tradizionali è facilmente intuibile. Grazie allo stripping, infatti, l’investitore può arrivare ad avere in mano tanti singoli titoli zero coupon quante sono le cedole stesse del titolo originario.
Vantaggi dello stripping sui titoli di stato
In finanza il metro che viene utilizzato per provare la bontà di una operazione rispetto ad un’altra, è rappresentato dalla convenienza ossia dalla risultate che si ottiene combinando vantaggi e svantaggi. Come qualsiasi altro genere di operazione anche lo stripping presenta punti di forza e di debolezza. Tra i primi ci sono la semplicità, la certezza del rendimento e la maggiore flessibilità mentre, per quanto riguarda gli svantaggi, abbiamo la minore liquidità e il maggiore rischio. Scendendo più nel dettaglio, la semplicità è certamente il motivo alla base della diffusione dello stripping tra i piccoli investitori refrattari ad operazioni complesse. Ricorrendo allo stripping si eliminano tutte le operazioni intermedie e l’investitore è chiamato solo ad acquistare il titolo e a rimborsarlo alla scadenza del capitale. Nulla altro. Per quanto concerne invece la certezza dei redimenti, si deve tenere in considerazione che i titoli zero coupon non sono soggetti al rischio del reinvestimento dei proventi che caratterizza invece i titoli con cedola, e per questo motivo, il rendimento a scadenza degli investimenti eseguiti attraverso stripping non è ipotizzabile ma assolutamente determinabile in anticipo senza possibilità di errore. Per finire, ultimo vantaggio dello stripping è rappresentato dalla possibilità di creare un titolo in scadenza su una specifica data futura fermo restando che in quella data deve per forza cadere il pagamento della cedola di un titolo in circolazione ammesso allo stripping.
Spostandoci invece agli svantaggi dello stripping, è lo stesso Ministero del Tesoro ad evidenziare che un titolo zero coupon, a parità di scadenza, presenta una maggiore duration rispetto ad un normale titolo con cedola (ricordiamo che la duration viene definita come la variazione del prezzo del titolo al variare dei tassi di interesse). In poche parole quindi a causa dell’esposizione ad una maggiore volatilità con il coupon stripping si corrono alcuni rischi decisamente maggiori. Ma è solo questo il punto di debolezza. E’ sempre lo stesso Tesoro a ricordare che il coupon stripping in Italia non è ancora molto sviluppato e quindi ci potrebbero essere delle difficoltà nel caso in cui il risparmiatore abbia l’interesse ad eseguire nel minor tempo possibile una serie di operazioni con importi molto consistenti. Certamente nei prossimi anni, soprattutto questo secondo punto di debolezza, potrà essere smussato rafforzando così la posizione sul mercato dello stripping.
Significato dei vari termini che definiscono lo stripping
In questa breve guida sullo stripping abbiamo utilizzato una serie di termini particolari che non sempre si incontrano anche nel particolare mondo della finanza. Per questo motivo riteniamo sia utile un piccolo glossario per avere le coordinate di un argomento che non è certamente comune.
– per separazione si intende la separazione dal mantello del titolo delle componenti cedolari e, nel caso dei titoli indicizzati all’inflazione, della componente indicizzata all’inflazione;
– per mantello si intende il valore di rimborso del titolo a scadenza privato delle componenti cedolari e, nel caso dei titoli indicizzati all’inflazione, anche della componente indicizzata all’inflazione;
– per componenti cedolari si intendono le cedole rappresentative degli interessi pagabili sul titolo che è stato acquistato dal risparmiatore
– per componente indicizzata all’inflazione si intende la parte del valore di rimborso dei titoli indicizzati all’inflazione dovuta all’inflazione maturata dalla data di godimento alla data di scadenza del titolo;
– per ricostituzione del titolo si intende l’operazione di riunione del mantello con le componenti cedolari già separate, anche se originate da titoli diversi, e nel caso dei titoli indicizzati all’inflazione la ricostituzione anche della componente indicizzata all’inflazione.
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