Il Consiglio di amministrazione di Banca Carige, nel corso della riunione tenuta ieri per l’approvazione dei risultati realizzati nel corso dell’esercizio 2012, ha dato il suo via libera al piano di rafforzamento del capitale per un ammontare massimo pari a 800 milioni di euro, nell’ambito del quale è incluso anche un aumento di capitale.
A fronte di ciò, dunque, il Consiglio di amministrazione chiederà all’assemblea una delega, da esercitarsi entro il 31 marzo 2014, per un aumento del capitale sociale fino ad un importo massimo di 800 milioni di euro da offrire in opzione agli attuali azionisti, inclusa la Fondazione Carige che attualmente detiene una quota del 47% nel capitale dell’istituto bancario.
La banca, tuttavia, cercherà di ridurre il più possibile l’ammontare dell’aumento di capitale, che rappresenta solo una parte dell’intero piano finalizzato al rafforzamento del capitale. Tale progetto, infatti, prevede la dismissione di asset del gruppo, tra cui le compagnie assicurative, la sgr, la società di credito al consumo, le partecipazioni nell’Autostrada dei Fiori, in Esaote e Ili, che sarà realizzata prima dell’operazione di ricapitalizzazione . L’ammontare dell’aumento di capitale, dunque, sarà rappresentato dalla parte residuale dell’obiettivo di 800 milioni dopo la dismissione degli asset, e che secondo il Consiglio dovrebbe essere al massimo di 100 milioni di euro. Nell’ambito di tale operazione il ruolo di advisor è affidato a Mediobanca e a Leonardo&Co.
Banca Carige ha archiviato il 2012 con una perdita netta di 63,21 milioni di euro, rispetto all’utile di 169,27 milioni dell’esercizio precedente, pertanto il Consiglio di amministrazione ha proposto di non distribuire alcun dividendo agli azionisti.