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È stata approvata in Ungheria una nuova legge riguardante il sistema bancario locale che andrà a pesare sul gruppo Intesa Sanpaolo e sulla sua controllata Cib Bank. La nuova legge stabilisce l’annullamento e la correzione retroattiva dello spread applicato ai crediti retail in valuta estera e di alcune modifiche ad alcuni di essi in valuta locale.

La nuova legge avrà per Intesa Sanpaolo un impatto negativo sull’utile netto consolidato nel secondo trimestre dell’anno (per conoscere i dati del primo trimestre si veda: Intesa Sanpaolo risultati primo trimestre 2014): 65 milioni di euro a fronte dei rimborsi alla clientela relativi alla correzione dello spread.

La nuova norma stabilisce l’annullamente, con la relativa correzione retroattiva, dello spread denaro/lettera applicato ai crediti retail in valuta estera e anche le mofiche delle condizioni applicate ai crediti retail sia in valuta locale che estera.

La controllata ungherese Cib Bank ha reso noto che intende avviare un’azione legale al fine di dimostrare che le modifiche delle condizioni applicate ai crediti retail hanno rispettato la normativa in vigore e che gli eventuali rimborsi da riconoscere alla clientela non sono ancora quantificabili.

Ma non è finita qui; ulteriori spese potrebbero derivara dall’approvazione di un’altra legge ungherese prevista per la seconda metà dell’anno, relativa alla conversione in fiorini ungheresi dei crediti retail in valuta estera.

Nonostante ciò, però, l’avvio di seduta di oggi non è in perdita: i primi dati di Piazza Affari danno Intesa SanPaolo a +0,54% a 2,214 euro. Non resta che aspettare, dunque, i conti del primo semestre che verranno pubblicati il primo agosto prossimo.


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