Una perdita netta e un calo dei ricavi: non è certo improntato all’ottimismo il quadro generale che si può leggere dai dati del primo semestre del 2015 per quel che riguarda Rcs Media Group (Rizzoli-Corriere della Sera), uno dei principali gruppi editoriali del nostro paese. Come è emerso da una nota ufficiale, il periodo compreso tra i mesi di gennaio e giugno scorsi si è chiuso con una perdita netta pari a 95,4 milioni di euro.
Il dato non è affatto incoraggiante, soprattutto se si tiene conto che nello stesso periodo di un anno fa (il primo semestre del 2014), il rosso si era fermato a quota 70 milioni, dunque c’è stato un peggioramento sostanziale. I ricavi non sono andati meglio. In effetti, il dato preliminare è di poco inferiore ai 592 milioni di euro, mentre nello stesso periodo di un anno fa vennero superati i 611 milioni. Cosa c’è da dire in merito alle altre stime? Qualche spunto positivo esiste e va analizzato con attenzione.
Nel dettaglio, il margine operativo lordo (Ebitda) pre-oneri finanziari e proventi non ricorrenti è riuscito a mantenersi attivo, con 5,1 milioni di euro: il progresso è evidente, visto che 365 giorni prima si era registrata addirittura una perdita (-4,2 milioni per la precisione). Il merito è tutto del deciso miglioramento delle aree di business del gruppo. Il margine operativo lordo post-oneri finanziari e proventi non ricorrenti è andato ugualmente bene con un miglioramento di 26 milioni di euro.
Per quel che riguarda i benefici relativi alle efficienze strutturali, nei primi sei mesi dell’anno sono stati registrati 25,6 milioni, un numero che conferma le tendenze e gli obiettivi per i prossimi tre anni. Il livello di indebitamento finanziario è stato confermato da Rcs: si tratta di 526,3 milioni di euro, circa 8 milioni in più rispetto all’indebitamento del 2014 (518,2 milioni). Non meno importante è stato il flusso di cassa della gestione tipica, in progresso di 30 milioni.
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