Utile netto in crescita nel primo semestre 2015 per Ubi Banca; l’istituto bergamasco ha pubblicato i numeri dei primi sei mesi dell’anno e, nonostante i ricavi in diminuzione segna il miglior risultato degli ultimi sette anni. In aumento anche gli aggregati patrimoniali e i ratio. Cresce l’ottimismo del board sull’andamento futuro del gruppo.
Ubi Banca ha chiuso i primi sei mesi del 2015 con proventi operativi di 1,71 miliardi di euro, in calo dell’1,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2014; gli oneri operativi sono stati di 1,04 miliardi di euro e, quindi, quasi invariati rispetto allo scorso anno, mentre le rettifiche di valore sono scese a 389,1 milioni di euro.
Come dicevamo, l’utile netto del gruppo nel periodo in questione, è aumentato del 17,2 per cento a quota 124,4 milioni di euro , rispetto ai 106,2 milioni di euro del primo semestre 2014. Al netto delle poste ricorrenti l’utile si è attestato a 136 milioni di euro, in aumento del 3,9 per cento: il management della società ha sottolineato che si tratta del miglior risultato semestrale dal 2008.
Per quanto riguarda gli aggregati patrimoniali, alla fine di giugno 2014, gli impieghi verso la clientela erano pari a 85,3 miliardi di euro, in aumento dello 0,8 per cento rispetto alla fine di marzo 2015, mentre lo stock di crediti deteriorati netti era pari ai 9,65 miliardi di euro, anche questi in aumento rispetto alla fine di marzo. Inoltre, anche i ratio patrimoniali sono in aumento e confermano la solidità dell’istituto.
L’amministratore delegato di Ubi Banca, Victor Massiah, si è detto abbastanza ottimista sui risultati finali, a patto di riuscire a sviluppare ancora gli impieghi e a tenere sotto controllo la qualità del credito e i costi.
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