Salta al contenuto Passa alla barra laterale Passa al footer

Lanciati nove mesi fa come conti correnti low cost, in grado di andare incontro alle esigenze di pensionati con basso reddito, i conti di base avrebbero dovuto sostituire i migliori conti correnti senza spese per pensionati, ma in realtà si sono dimostrati finora un mezzo flop. Dal giorno della partenza, avvenuto il 1° giugno 2012, sono stati sottoscritti soltanto 13.705 conti base presso banche e uffici postali. Il numero è davvero molto basso, se si considera che il bacino d’utenza è quello degli 850.000 pensionati che non hanno un conto corrente bancario o postale perché eccessivamente costoso per le loro tasche.

Quindi, finora è stato coperto solo l’1,6% dei potenziali diretti interessati. Questi conti di base sono nati per limitare l’utilizzo del contante e fornire uno strumento low cost per i pensionati. Sono stati varati con il decreto “Salva-Italia”, in quanto contestualmente era stata disposta l’obbligatorietà dell’accredito delle pensioni pari o superiori a 1.000 euro su conti correnti bancari o postali oppure su libretti di risparmio o carta prepagata.

Così l’esecutivo Monti ha deciso di introdurre questi conti low cost per non rendere troppo costosa questa misura ai pensionati. I conti di base sono stati pensati per coloro che non hanno grosse esigenze di movimentazione del denaro. In particolare sono stati offerti gratuitamente a coloro che presentavano un Isee fino a 7.500 euro e ai pensionati fino a 1.500 euro al mese. Dei 13.705 conti base stiplati, quasi 6.000 sono conti gratuiti con operatività ridotta rivolta ai pensionati.

Sono circa 800, invece, i conti di base che hanno maggiori margini di manovra nelle movimentazioni di denaro. Circa 4.800 risparmiatori hanno aperto un conto base ordinario, mentre più di 2.200 famiglie hanno ottenuto le agevolazioni per le fasce di reddito più svaforevoli. A fine marzo prossimo ci saranno i dati definitivi relativa alla nuova avventura dei conti di base, ma quelli parziali sono molto attendibili considerando che sono stati forniti da Poste e dalle banche più importanti.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://valoreazioni.com.

Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!

Telegram

Lascia un commento

Avviso di rischio - Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) – 82% (Plus500) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.