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Giocare in Borsa è sempre stata considerata un’attività che è l’anticamera del successo. Questa convinzione è stata valida per molto tempo, quando la Borsa veniva considerata un’area per pochi ricchi che, proprio a causa di un surplus di risorse, potevano destinare una parte delle loro consistenti entrate all’investimento sui mercati. In realtà questa convinzione già nell’età dell’oro dei mercati era troppo riduttiva visto che a investire in Borsa, restando al solo ramo retail, non erano solo grandi possidenti ma anche tutta una platea di piccoli investitori.

Il ceto medio, infatti, era ed è solito impegnare le sue risorse sia in ambito azionario che in ambito obbligazionario. Nonostante la crisi finanziaria che ha avuto inizio con il caso sub prime in Usa, anche oggi sono tante le persone della porta accanto accarezzate dall’idea di giocare in Borsa. A frenare gli investitori principianti è la paura di incappare in truffe e non riuscire a gestire le proprie mosse trasformando una puntata errata in una perdita dell’intero capitale.

Per rispondere ai dubbi più frequenti che sorgono in chi decide di investire in borsa l’ideale è riuscire a trovare opinioni e consigli precisi all’interno di una guida definitiva per giocare in Borsa. Questo approfondimento nasce proprio con questo preciso obiettivo.

Giocare in borsa non è un gioco

giocare in borsa

Il boom del trading online e la democratizzazione della finanza hanno indotto in molti a pensare che giocare in borsa sia un’attività assimilabile all’acquisto di un Gratta e Vinci. Questo approccio ha portato ad una banalizzazione che non fa certamente bene a un investimento che, in teoria, dovrebbe essere un primo luogo consapevole. Quando si cercano informazioni e opinioni su come investire in Borsa, la domanda da porsi preliminariamente non è come guadagnare in Borsa ma si è nella posizione per giocare in Borsa? Prima, infatti, di andare ad impegnarsi in questo genere di attività bisognerebbe essere consapevoli delle coperture che si hanno a disposizione e di quanto è possibile investire ogni mese. Solo approcciandosi con un’attenta programmazione, quindi, si può partire con il piede giusto.

Una regola da seguire prima di investire in Borsa è quella di impegnare solo quelle risorse di cui si può fare tranquillamente a meno proprio perché si deve sempre mettere in conto la possibilità di poter perdere tutto il capitale investito. Una volta chiarito il budget si può passare alla definizione di quelli che sono gli obiettivi dell’investimento. Si tratta, in poche parole, di rispondere alla fatidica domanda su cosa ci si attenda dalla decisione di giocare in borsa e sulla destinazione d’uso delle eventuali risorse che verrebbero incassate in caso di guadagno.

Per evitare spiacevoli sorprese è sempre consigliato aprire un foglio excel o prendere carta e penna per dare una risposta precisa ad entrambe le domande preliminari. Quando si parla di Borsa, infatti, si parla fondamentalmente di futuro che può arrivare ad essere molto in avanti nel tempo. Questo significa che nel caso in cui si decisa di investire in Borsa sul lungo periodo bisogna anche considerare quelle che sono le spese che si presume possano essere affrontate più in avanti negli anni come è il caso di eventuali spese per l’università dei figli.

Molti investitori per massimizzare la percezione della sicurezza sono soliti procedere con un investimento in Borsa non solo dopo aver quantificato quelle che sono le spese per la sussistenza e gli obiettivi dell’investimento ma anche dopo aver messo in cassaforte una determinata somma per affrontare emergenze che possono derivare da problemi improvvisi come ad esempio la perdita del lavoro.

Alla luce di quello che abbiamo detto è quindi evidente che investire in Borsa non sia un gioco ma sia al contrario un’attività che richiede la massima ponderazione.

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Per investire in borsa si deve studiare la borsa

investire oggi in borsa

Una volta stabilito che si è nelle condizioni economiche per poter sostenere la propria attività di borsa si può passare alla seconda fase che è quella della documentazione. La finanza e le regole per giocare in borsa, infatti, sono un modo a se stante che richiede molta preparazione poiché solo in questo modo è possibile andare a ridurre il rischio che è insito nel finanziamento stesso. Il consiglio, quindi, è quello di leggere ed informarsi quanto più possibile ma non in modo disordinato bensì assumendo un certo metodo.

E’ quindi necessario comprendere quelli che sono i fattori che in Borsa possono determinare un aumento o una diminuzione del prezzo di una azione, avere un’informazione completa sui vari settori in cui gli stessi indici di borsa sono divisi e, laddove ci si rivolga verso le azioni estere, maturare una conoscenza anche della situazione politica ed economica di quel paese. Ma per investire in borsa non basta avere una preparazione teorica perché quello che serve è anche molta pratica. In tal senso prima di puntare denaro reale è sempre consigliato imparare a leggere i grafici e i grafici a candela sull’andamento dei singoli titoli, di settore e di sottosettori.

Tecnicamente si afferma che chi decide di puntare i proprio risparmi in borsa deve raggiungere un certo livello di conoscenza sia per quello che riguarda l’analisi fondamentale (informazioni teoriche) che per quanto concerne l’analisi tecnica (grafici).

La conoscenza va poi affiancata all’intuito perché il modo migliore per comprare un’azione rispetto ad un’altra è comprendere che, spesso, notizie apparentemente lontane dalla borsa possono avere immediate ripercussioni su specifiche quotate che, quindi, andrebbero immediatamente comprate. Per esemplificare al massimo questo concetti si pensi a previsioni meteo che riferiscono dell’arrivo di una imminente estate afosa. Ecco, in quella situazione il buon investitore capace di giocare in borsa, è colui il quale immediatamente acquista le azioni di titoli di società che producono impianti di condizionamento termico.

La rapidità con cui avviene l’acquisto sta alla base della possibilità di trarre un buon profitto nel medio termine grazie…all’aumento della temperatura.

Un passo in avanti: l’analisi macro come chiave per investire in Borsa

macroeconomia

Dati macroeconomici come l’inflazione o i tassi di interesse sono alla base dell’investimento in Borsa. Da un punto di vista statistico, infatti, decisioni e indiscrezioni in merito alla politica monetaria delle banche centrali, da un lato, e andamento dell’inflazione dell’altro, sono capaci di muovere i mercati più di ogni altro fattore. In linea di principio tassi di interesse volutamente bassi, portano ad una crescita del valore delle azioni mentre un innalzamento dei tassi di interesse porta con se una diminuzione del prezzo delle azioni. Viceversa, per quello che riguarda l’inflazione, un indice dei prezzi al consumo in moderata crescita viene visto positivamente mentre un’inflazione che rasenta lo 0 è chiaramente vista come un fattore di rischio.

Combinando i due fattori si ottiene quello che è quasi una regola per chi sceglie di investire in Borsa: con tassi di interesse elevati e deflazione, scattano le vendite sui titoli azionari mentre con tassi di interesse bassi e inflazione c’è una corsa all’acquisto di azioni. Le due regole che abbiamo citato devono essere considerate capisaldi da stampare ben in mente prima di approcciarsi ai mercati finanziari. Sono queste le vere direttrici dell’investimento in azioni e non le massime fai dai te secondo le quali quando l’economia va bene allora tutti i titoli azionari fanno registrare variazioni positive di prezzo segno che è arrivato il momento di comprare.

Un approccio di questo tipo, infatti, è in gran parte sbagliato perché se è vero che ci sono alcuni titoli che aumentano di prezzo se l’economia torna ad essere in salute (e questo è il caso del settore automotive o di quello edile) è altrettanto vero che molti altri titoli sono capaci di conseguire performance interessanti anche in scenari non favorevoli se non addirittura di stagnazione. E’ questo il caso delle utility ma anche del settore assicurativo e di tutti quei titoli che sono definiti anticiclici proprio perché non risentono dell’andamento dell’economia.

Ci potranno infatti essere le condizioni macro più avverse in assoluto ma i consumatori non potranno mai rinunciare, ad esempio, alla luce o al gas. I titoli anticiclici, per questa loro caratteristica, sono l’ideale per riuscire a guadagnare giocando in borsa anche in contesti avversi o comunque in un quadro macro non favorevole. L’inserimento nel portafoglio azionario di titoli anticiclici è, non a caso, uno dei modi preferiti per investire in Borsa sul medio lungo periodo dotandosi degli anticorpi per resistere a possibili intemperie.

Investire in Borsa è una questione di psicologia

La tempra dell’investitore si riconosce da quella che è la sua reazione nei momenti di difficoltà. Non ci vuole, infatti, tanto, per capire che quando il proprio portafoglio azionario viaggia con il vento in poppa, tutti sono capaci di galvanizzarsi mentre la vera difficoltà è quella di non cedere nel momento in cui i venti sono contrari. Per farla molto breve, quando si sceglie di giocare in borsa, può capitare che, nonostante tutti gli studi compiuti sui grafici e una conoscenza approfondita di quello che è il contesto, le azioni detenute vadano in forte rosso e che l’andamento negativo duri non una seduta ma più sedute.

La tenuta psicologica dell’investitore si vede proprio in questo momento perché il senso dell’uomo comune suggerirebbe di sbarazzarsi di quei titoli per evitare perdite ancora maggiori mentre il senso dell’investitore dovrebbe suggerire di tenere le azioni anche quando, nell’ipotesi più estrema, gli stessi mezzi di comunicazione di massa dovessero cominciare a parlare di “tracollo” “crollo irreversibile” sparando cifre (spesso a casaccio) sui miliardi di capitalizzazione che si sono bruciati a causa delle vendite. Tenere le azioni quando la caduta sembra irreversibile è il miglior modo per poi ripartire con i guadagni.

Per riuscire ad assumere una posizione simile quando si gioca in borsa è necessario avere un carattere temprato e, allo stesso tempo, tutelarsi attraverso una diversificazione dell’investimento quindi mediante la composizione di un pacchetto azionario molto variegato in modo tale che eventuali perdite dovute al crollo di un titolo siano compensate da profitti generati dall’avanzata di altre azioni. Un simile approccio, indipendentemente dai guadagni o dalle perdite, presuppone sempre che l’azione venga detenuta per molto tempo, anche anni laddove necessario. Giocare in Borsa, quindi, perlomeno nella sua accezione classica, è un’attività che per forza di cose ha bisogno di tempi lunghi prima di poter avere un bilancio del proprio investimento.

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Giocare in Borsa e ridurre i rischi con la diversificazione

portafoglio investimento

E’ l’esperienza a suggerire all’investitore quello che è il tipo di strategia più adatta alle sue caratteristiche (anche psicologiche) e al suo schema somma massima da investire/guadagno atteso che abbiamo visto nel primo paragrafo di questa guida su come investire in Borsa. La stessa esperienza, nel giro di poco tempo, porta immediatamente l’investitore a quella che viene considerata quasi come una inevitabile deduzione che fa parte dell’abc dell’investire in borsa: se si vuole razionalizzare gli investimenti è assolutamente necessario diversificare. La diversificazione ha il grande privilegio di ridurre il rischio (senza chiaramente eliminarlo) e può essere ottenuta in modo differenti.

Alcune volte, infatti, se si ha dimestichezza anche con altri strumenti finanziari, si è soliti creare un portafoglio molto ampio che, accanto alle azioni, ponga anche specifici bond ma anche investimenti sul forex e le materie prime. Non sempre, però, chi investe in borsa ha la capacità di miscelare settori così differenti. In questo caso si è soliti ripiegare su un investimento tutto in azioni ma diversificato in base al settore. Concretamente si può pensare ad un affiancamento tra i titoli del settore bancario (ciclici per eccellenza) e gli anticiclici rappresentati dalle utility.

Terzo modo per differenziare e ridurre in questo modo il rischio è quello per singole azioni di uno stesso settore. Se si sceglie in approccio simile la differenziazione non avviene abbinando settori diversi ma mettendo una accanto all’altra azioni di uno stesso comparto. Un tipico esempio in tal senso è rappresentato dal settore automotive. Se si ritiene che la ripresa economica possa durare almeno alcuni mesi allora si può pensare di puntare su tutti i titoli del comparto auto in modo tale da abbassare il rischio connesso al singolo titolo (che per essere contenuto richiederebbe uno studio su quel titolo) e massimizzare i profitti derivanti da un paniere che, con tutta probabilità, dovrebbe muoversi in rialzo.

Puntare su un singolo comparto è la scelta consigliata per chi decide di giocare in borsa e non ha una vasta conoscenza sia per quello che riguarda l’analisi tecnica che per quanto riguarda l’analisi fondamentale.

Le strade possibili per investire in borsa: banche e SGR

comprare azioni oggi

Fin a questo punto ci siamo occupati di quelli che sono i contenuti essenziali della guida su come investire in Borsa. Una volta che abbiamo definito i capisaldi di questa forma di investimento, la domanda che inevitabilmente sorge riguarda i canali attraverso i quali è possibile investire oggi in Borsa. L’immagine dell’investitore diretto che si presenza a Piazza Affari, infatti, appartiene ad un passato lontanissimo essendo stata sostituita già decine e decine di anni fa da quella del consulente di banca che raccoglie gli ordini dei suoi clienti e quindi agisce di comprando questo titolo e vendendo quell’altro. Gli ordini di acquisto o di vendita, ieri come oggi, sono vincolati alla presenza di un conto titoli.

Per investire in Borsa, quindi, almeno fino a pochi anni fa si aveva a disposizione una sola strada: quella della propria banca o di una Società di Gestione del Risparmio. Attraverso questi due canali, infatti, sono per lungo tempo passate tutte le transazioni di borsa. Chiaramente un simile modo di giocare in borsa portava e porta il cliente/investitore a diventare azionista della società il cui titolo veniva acquistato. L’avere il possesso fisico delle azioni, a sua volta, va a determinare tutta una serie di diritti ma anche di doveri ai quali l’azionista è tenuto. Dal punto di vista dell’investitore un canale simile, ha chiaramente dei vantaggi ma, rovescio della medaglia, anche un costo.

E’ il consulente, infatti, a “studiare in vece dell’investitore” indicando quei titoli più appetibili e che potrebbero riservare guadagni maggiori oppure quelle azioni che è meglio vendere in vista del realizzarsi di alcuni eventi che potrebbero minare il profitto fin qui ottenuto. Questo servizio di consulenza, che, chiaramente è tutto basato sull’analisi fondamentale e sull’analisi tecnica, ha un costo che è a carico dell’investitore. In questo modo, in caso di guadagno, il cliente che ha scelto di giocare in borsa attraverso questo canale tradizionale, si vedrà decurtare dal suo eventuale profitto non solo le spese dovute a titolo di tassazione sulle transazioni finanziarie ma anche le spese per attività di consulenza.

Borsa e internet come la storia è cambiata

borsa e internet

L’arrivo di internet non solo ha cambiato il corso della storia generale ma ha avuto delle ripercussioni non indifferenti anche sulle modalità per giocare in borsa. Per il mercato finanziario, il web ha immediatamente significato più velocità e questo ha portato ad ampliare sempre di più i confini delle transazioni anche perché gli scambi di borsa proprio sulla celerità si reggono. Non ci vuole infatti la sfera di cristallo per affermare che una cosa è effettuare transazioni comunicando al telefono gli ordini di acquisto o quelli di vendita e un’altra è eseguire tali ordini direttamente attraverso internet. Proprio questa è stata la grande rivoluzione che internet ha portato con se.

La nascita dell’home banking, infatti, ha di fatto aperto la Borsa anche a categorie che, fino a pochi anni fa, a giocare in borsa non ci pensavano minimamente. E’ questo il caso dei piccoli impiegati ma anche di semplici studenti e casalinghe. Grazie all’home banking è possibile giocare in borsa comodamente da casa e senza concordare appuntamenti presso il proprio consulente di banca. La possibilità di investire in borsa seguendo il canale tradizionale, resta, ma, in termini di diffusione percentuale, l’home banking ha chiaramente conquistato crescenti quote di mercato.

Ulteriore stimolo alla possibilità di investire in borsa da casa è poi arrivato con la diffusione dei dispositivi mobile tanto che oggi non serve neppure sedersi davanti ad un computer per aprire la propria piattaforma di home banking visto e considerato che è sufficiente, attraverso le tante app che le varie banche e SGR hanno sviluppato, fare login dal proprio smartphone e inviare, in questo modo, gli ordini di acquisto su singole azioni o ancora utilizzare i tanti grafici che l’applicazione stessa mette a disposizione per effettuare comparazioni e verificare il rendimento di questa o quella singola azione facente parte del proprio portafoglio.

La possibilità di investire in borsa attraverso l’home banking ha certamente reso più semplice l’accesso ai mercati e, la tempo stesso, ha anche tagliato i costi medi che era necessario supportare fino a prima dell’avvento del web. Tagliato non significa chiaramente annullato e infatti per utilizzare l’home banking è comunque necessario sopportare una serie di spese per la consulenza anche perché, non lo si dimentichi, le indicazioni di acquisto passano sempre al vaglio di un consulente. Al termine di un ciclo di investimenti, quindi, il titolare del conto troverà il suo profitto decurtato sia delle spese dovute a titolo di tassazione sulle attività finanziarie che delle spese di consulenza. Rispetto ai primi anni il costo dell’home banking è certamente calato in termini assoluti.

Come sempre avviene in settori caratterizzati da una forte concorrenza, la necessità di emergere rispetto agli altri competitors, ha inevitabilmente condotto il singolo player ad offrire servizi sempre più completi e specializzati ad un costo più contenuto rispetto alla concorrenza. E’ chiaro che la spesa, per questo genere di servizi, non possa essere mai azzerata anche alla luce della natura stessa dell’home banking, ma oggi è possibile trovare applicazioni per investire in borsa da casa attraverso i canali messi a disposizione della propria banca certamente molto convenienti.

Trading online: quando giocare in borsa diventa completamente democratico

Trading online azioni

La piena democratizzazione dell’investimento in borsa si è avuta con l’avvento del trading online. Come l’home banking e più dell’home banking, il trading online sulle piattaforme dei broker è un prodotto che esiste solo grazie ad internet nel senso che senza il web un servizio simile non sarebbe stato minimamente possibile. Le piattaforme per investire in borsa con il trading online sono oggi tantissime ed in grado di soddisfare ogni genere di esigenza. Prima di andare a guardare a quelli che sono i principali broker del comparto, cerchiamo di mettere a fuoco quella che è la differenza sussistente tra il trading online che viene fornito dai broker e quello che è possibile fare sulle piattaforme di home banking. A determinare una serie di caratteristiche profondamente diverse tra i due canali è la diversa natura dell’intermediario.

Sia le banche che i broker sono intermediari finanziari che possono operare solo alla luce di particolari concessioni da parte delle autorità preposte. Nel caso italiano è la Consob a fornire le necessarie autorizzazioni anche se, a voler essere pignoli, non ci vuole la sfera di cristallo per immaginare che la maggior parte di questi intermediari hanno tutti sede legale in paesi europei esteri come Cipro, l’Irlanda, l’Inghilterra o Lussemburgo. Indipendentemente da che colore abbia l’ente che rilascia all’intermediario l’autorizzazione ad operare, è bene precisare che dal punto di vista dell’investitore, la cosa importante è che sul sito dell’intermediario compaia la celebre e rassicurante frase “intermediario autorizzato dalla XXX con provvedimento YYY”. Se questa stringa è presente allora si può stare tranquilli sulle legalità della piattaforma.

In termini concreti si può dire che l’home banking sta al trading online proposto dai vari broker come gli istituti bancari tradizionali stanno alle finanziare. Come le banche propongono tutta una serie di servizi molto diversificati e eterogenei (rispetto alle finanziarie che magari sono specializzatissime solo su determinati tipi di prestiti personali come la cessione del quinto dello stipendio), al pari l’home banking consente di investire in borsa ma al tempo stesso di avere anche tantissimi altri servizi a differenza delle piattaforme dei broker che consentono solo di giocare in borsa attraverso specifici strumenti finanziari.

Questo limite dei broker rispetto all’home banking è stato anche alla base del successi dei primi. Giocare in borsa su una piattaforma di trading online che fa capo ad un broker non ha infatti costi aggiuntivi e spese di consulenza nel senso che l’investitore si ritrova sul suo conto reale solo il profitto maturato (fatta salva la normale tassazione sulle transazioni finanziarie). I broker, infatti, sia quelli storici come può essere ad esempio Plus500, sia i tanti più recenti, non offrono alcune servizio di consulenza ed eliminano, in questo modo, quello che può essere considerato a tutti gli effetti come un capitolo costante di spesa tipico di chi sceglie di investire in azioni.

Ma non è solo questa la differenza tra chi sceglie il trading online e chi invece punta su un investimento in borsa di tipo tradizionale perché è la natura stessa della scommessa in borsa che cambia a seconda della strada scelta. Come abbiamo già messo in evidenza in precedenza, chi investe in borsa in modo tradizionale, nel suo piccolo, diventa proprietario delle azioni che sono oggetto della puntata mentre nel caso del trading non si diviene azionisti proprio perché non si punta direttamente sulle azioni ma su strumenti che alle azioni sono collegati come i Contratti per Differenza CFD o le opzioni binarie.

Uno dei motivi alla base del grande successo del trading online, quindi, è stato proprio questo. Sganciando la possibilità di investire in borsa dall’acquisto fisico dell’azione si è aperto il mercato a quelle categorie che, anche dopo l’avvento dell’home banking, ne erano rimaste escluse. Tutto questo è stato il risultato dell’estrema facilità con cui oggi è possibile fare trading online.

Come fare trading online sulle azioni

trading azioni

Le piattaforme di trading online offrono la possibilità di giocare su un numero molto eterogeneo di assets. Accanto alle azioni, infatti, ci sono anche le materie prime, le valute (forex), i cambi e, solo per alcuni broker, anche le obbligazioni. Tutti questi strumenti finanziari nel trading online subiscono un approccio diverso rispetto a quello tradizionale visto che essi non sono l’oggetto diretto dell’investimento ma solo il sottostante.

Restando al solo campo delle azioni, fare trading online sull’azionario significa oggi investire in borsa con le opzioni binarie e i CFD. Soprattutto il meccanismo di funzionamento delle opzioni binarie, è alla base del successo che il trading online è riuscito ad avere. Quando si gioca in borsa con le opzioni binarie, infatti, è necessario semplicemente stabilire se quel titolo X in un intervallo di tempo brevissimo (anche 60 secondi) avrà subito un aumento o una diminuzione di prezzo. Chi fa trading con le opzioni binarie, quindi, deve semplicemente puntare su un aumento o su una diminuzione del prezzo dell’azione, aprire quindi il suo trade, e attendere l’esito della sua puntata. In pratica, ricorrendo alle opzioni binarie su un titolo azionario qualsiasi e non per forza italiano, si ottiene un profitto se si indovina quello che sarà l’andamento nell’intervallo di tempo selezionato mentre si rimedia una perdita se il titolo si muove nel modo opposto. Due sono le possibilità di scelta, due i movimenti che il titolo può seguire e fisso è il profitto o la perdita che si può ottenere. Il meccanismo di funzionamento delle opzioni binarie è così semplice che, a prima vista, di potrebbe pensare che il risultato dell’andamento del titolo sia unicamente frutto di fortuna. La realtà non è questa perché essendo le opzioni binarie legate all’andamento dell’azione, è chiaro che tutto il discorso sulla necessità di studiare lo storico dei movimenti attraverso l’analisi tecnica e quello che è il contesto generale attraverso l’analisi tecnica mantengono immutata la loro validità.

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Più difficili da gestire rispetto alle opzioni binarie sono i contratti per differenza o CFD. Questi ultimi, infatti, sono molto più vicini alla concezione di chi investe in azioni in modo tradizionale, prevedendo un guadagno o una perdita che sono proporzionali all’aumento di prezzo o alla diminuzione dei prezzo dell’azione. Nel caso dei CFD, quindi, di fisso non c’è assolutamente nulla e tutto è variabile. Basta questa semplice considerazione per comprendere che il livello di conoscenze che un CFD richiede rispetto alla semplice opzione binarie è decisamente maggiore. Sotto questo profilo, i contratti per differenza sono anche decisamente più rischiosi non fosse altro per la presenza della leva finanziaria che consente di fare le proprie mosse ben al di sopra di quella che è la copertura effettiva del proprio conto. Il trader che sceglie di giocare in borsa con i CFD azionari può acquistare attraverso la leva e certamente ottenere profitti interessanti in caso di vincita ma, altra faccia della medaglia, può subire pesanti perdite nel caso in cui il titolo si sia mosso in modo opposto alla propria puntata. Avendo i CFD azionari una vita più lunga rispetto a quella delle opzioni binarie, è ovvio che se si sceglie di tenere aperto il trade per un certo periodo, si può correre il rischio di perdere tutto il proprio capitale se non si impostano dei blocchi che, nel trading online prendono il nome di stop loss. Questi strumenti chiudono la partita laddove il prezzo dell’azione che costituisce sottostante al CFD scenda al di sotto di un certo livello preimpostato dal trader stesso, salvaguardando il capitale dell’effetto perdita.

Alla luce della considerazioni che abbiamo fatto non è quindi un caso che gli stessi broker raccomandino sempre di utilizzare i CFD con la massima attenzione poiché i “CFD sono un prodotto soggetto ad effetto leva e che quindi possono comportare la perdita di tutto il capitale”. Gli inviti alla prudenza riguardano soprattutto i principianti che dovrebbero, prima di giocare in borsa con denaro reale, esercitarsi con le piattaforme demo che vengono messe a disposizione degli stessi broker.

Conti demo per esercitasi a fare trading online sulle azioni

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Il conto demo rappresenta la prima vera possibilità che il trader principiante ha di mettersi alla prova con le proprie capacità. Un tempo appannaggio di pochi intermediari e fruibili in modo gratuito solo per pochi mesi, i conti demo sono oggi disponibili su tutte le piattaforme legali per fare trading online e hanno durata illimitata nel senso che costituiscono l’unico modo per investire in Borsa senza soldi. Le versioni demo delle piattaforme per fare trading online presentano le stesse identiche caratteristiche di quelle reali. In pratica, aprendo un conto demo, è possibile giocare in borsa con i CFD o le opzioni binarie in tutta tranquillità, compiendo gli stessi movimenti che si farebbero nella realtà.

L’unica differenza tra la versione demo e quella reale è rappresentata dal fatto che, utilizzando la prima non si vince né si perde nulla mentre con la seconda si subiscono le conseguenze del proprio investimento. Chi è solito investire in borsa con il trading online, sa perfettamente che il conto demo, per essere realmente efficace, dovrebbe essere affiancato da uno studio teorico e della lettura dei grafici, in modo tale da maturare un livello di competenza tale da poter giocare in borsa da casa in tutta tranquillità (e chiaramente con denaro reale). Quando l’aspirante trader sarà pronto al grande passo non dovrà fare altro che passare al conto reale.

Giocare in Borsa: alcuni consigli pratici

Nella guida che abbiamo presentato sono contenuti tutti gli strumenti per scegliere il modo migliore per investire in borsa alla luce di tutte le trasformazioni che questo settore ha subito negli ultimi anni. E’ molto importante evidenziare che un canale migliore in assoluto non esiste e che tutto dipende da quelle che sono le caratteristiche del singolo investitore. Scegliere di acquistare le azioni attraverso i circuiti tradizionali di banche e SGR invece del trading online non è frutto di casualità ma di una ponderata scelta che non può non includere quelli che sono gli obiettivi della propria decisione di investire in borsa nonché quella che è la somma massima che si è disposti a mettere sul piatto.

Le variabili che portano alle banche, alle piattaforme di trading e all’home banking sono davvero tante ma è chiaro che se l’obiettivo è quello di avviare un approccio semplice a questo settore, magari per puntare ad avere una piccola integrazione sul proprio reddito mensile, allora le piattaforme dei broker sono la strada obbligata mentre se si vuole un ingresso in grande stile nel settore diventando azionista di primarie quotate allora la strada è chiaramente quella di una SGR ma è altresì ovvio che chi punti su questa direzione non abbia certamente bisogno di questa guida per investire in Borsa. Per chi vuole investire in Borsa con il trading online, il consiglio è quello di seguire cliccare sui link sottostanti e avere così maggiori informazioni sulle migliori offerte.

Come Giocare in Borsa?

Puoi giocare in borsa in diverse modalità, noi ti consigliamo di farlo online con i broker regolamentati dalle autorità europee.

Posso Giocare in Borsa da Casa?

Sì, con l’avanzamento della tecnologia ora è possibile investire online, quindi anche da casa.

Posso Investire dal mio Smartphone?

Sì, se hai un conto di trading e hai scaricato l’app del tuo intermediario finanziario puoi investire sui mercati dal tuo smartphone.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
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