In occasione della quinta emissione di BTP Italia sono stati collocati titoli per complessivi 22,271 miliardi di euro, di cui 16,84 miliardi sono stati raccolti nel corso della prima giornata di collocamento, mentre i restanti 5,43 miliardi di euro nel corso della seconda giornata, dalle ore 9:00 alle ore 14:00.
Il MEF, ricordiamo, ha deciso di chiudere in anticipo il collocamento, il cui termine era stato inizialmente previsto per il giorno 8 novembre 2013, proprio a fronte delle elevate richieste di titoli provenienti dagli investitori. L’ammontare collocato in occasione di questa quinta emissione, infatti, supera di gran lunga i 18 miliardi di euro che rappresentavano il record di raccolta del BTP Italia ottobre 2016, raggiunto in quattro giorni di offerta.
Poco dopo la chiusura del collocamento, come di consueto, il Tesoro italiano ha indicato il rendimento definitivo del BTP Italia con scadenza novembre 2017, fissato al 2,15%, ossia pari alla cedola minima garantita indicata prima dell’avvio del collocamento. Dunque, il BTP Italia con scadenza 12 novembre 2017 oggetto della quinta emissione risulta essere quello che ha la cedola più bassa, anche se a questa occorrerà poi sommare l’inflazione.
In ogni caso, come spiegato da Sascha Milovanovski, Portfolio Manager Kempen Core Fixed Income di Kempen Capital Management, con un rendimento effettivo del 2,15% i BTP Italia continuano ad essere uno strumento molto vantaggioso per un investimento di 4 anni. Gli esperti, inoltre, sono concordi nel ritenere che gli investitori che scelgono scadenze a lungo termine dovrebbero includere nel loro portafoglio di investimenti obbligazioni indicizzate all’inflazione per proteggersi contro gli imprevisti dell’inflazione, soprattutto in periodi come questo in cui i livelli risultano piuttosto bassi.
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