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Il gruppo Terna ha lanciato ieri sul mercato un bond a tasso fisso per un totale di un miliardo di euro; l’emissione obbligazionaria, destinata agli investitori istituzionali, ha generato una domanda di circa 3,5 miliardi di euro e di colloca nell’ambito del Programma Euro Medium Term Notes.

I titoli, che hanno una durata di 7 anni e scadenza il 2 febbraio 2022, pagheranno una cedola pari allo 0,875% e saranno emessi a un prezzo pari a 99,42%, con uno spread di 52 punti base rispetto al tasso di mid swap. Terna è il primo gruppo ad approfittare dell’ulteriore distensione dei tassi dopo il quantitative easing da oltre 1100 miliardi di euro varato dalla Banca Centrale Europea.

I bond sono senior unsecured e pagheranno un coupon annuo fisso; L’operazione rientra nei programmi di ottimizzazione finanziaria di Terna e per le esigenze del piano industriale del gruppo. Inoltre, secondo alcune fonti, l’obbligazione dovrebbe servire al gruppo sia a finanziare l’acquisizione della rete delle Ferrovie dello Stato italiano, e a rifinanziare il bond in scadenza quest’anno.

Lo scorso 30 dicembre, infatti, Terna ha siglato un accordo non vincolante con Ferrovie dello Stato per avviare un processo per valutare l’acquisizione delle reti di trasmissione elettriche ad alta e altissima tensione che, ad oggi, sono di proprietà del gruppo FS. Se tutto andasse come previsto, l’operazione si potrebbe realizzarsi entro quest’estate.

L’emissione del bond a 7 anni è stata gestita da Banca Imi e da Unicredit , Bank of America, JP Morgan, Societe Generale  e Bnp Paribas, in qualità di joint bookrunner.

Il titolo Terna ha chiuso l’ultima seduta della settimana a Piazza Affari a -0,61% a 3,896 euro, in ribasso come del resto la maggior parte dei titoli energetici e petroliferi (si veda: A Piazza Affari affondano i titoli bancari).

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