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In passato la partecipazione alle aste giudiziarie era senza dubbio appannaggio quasi esclusivamente di coloro che disponevano di grosse risorse finanziarie. Per questi “speculatori” si aprivano facilmente le porte del grande affare, considerando che l’acquisto di un immobile in asta è solitamente accompagnato da un risparmio che può raggiungere il 30-40% del reale valore di mercato. Da qualche anno, però, il settore delle aste immobiliari si è aperto anche alla concessione dei mutui specificatamente finalizzati all’acquisto di case messe all’asta. In questo modo anche la gente comune ha potuto inserirsi in questa tipologia di compravendite.

La procedura di acquisto con mutuo di una casa all’asta è stata messa appunto dall’ABI, ovvero l’Associazione Bancaria Italiana, e da alcuni Tribunali. Coloro che sono interessati a comprare un immobile all’asta con finanziamento devono aprire una pratica di mutuo presso la banca convenzionata con il Tribunale. Se l’istituto di credito concede il via libera e la casa in asta viene effettivamente acquistata, allora si può procedere anche con il mutuo.

Si possono seguire due strade tra loro alternative. La prima è quella di sottoscrivere l’atto di mutuo quando viene rilasciato il decreto di trasferimento da parte del giudice. In questo modo si può iscrivere subito l’ipoteca, seguendo praticamente la strada battuta per un mutuo tradizionale. L’altra opzione è quella di stipulare l’atto di mutuo facendo richiesta alla banca del trasferimento di denaro presso il Tribunale.

Chiaramente è previsto che il denaro venga trattenuto solo se, a seguito del rilascio del decreto di trasferimento, l’ipoteca venga iscritta correttamente. Con questa opzione, solitamente più praticabile, la banca viene tutelata ma spesso specifica un limite temporale per completare l’operazione (in media 30 giorni). Il mutuo sarà poi erogato con le stesse modalità dei classici finanziamenti per l’acquisto di una casa. In genere viene concesso fino all’80% del valore commerciale della casa.

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