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L’elevata incertezza politica evidenziata dai risultati elettorali ha gettato nel caos il listino di Piazza Affari. A pochi minuti dall’apertura della seduta il Ftse Mib ha registrato una perdita dell’1,5% a 16.114 punti, tuttavia il calo sarebbe stato decisamente più consistente se non fosse intervenuta la sospensione di ben 17 blue chip per eccesso di ribasso. Al contempo, lo spread tra BTP decennali e Bund tedeschi di uguale durata è nuovamente salito oltrepassando la soglia dei 340 punti.

L’ondata di vendite registrata questa mattina si concentra in particolar modo sul comparto bancario e su quello assicurativo, in particolare sono state sospese per eccesso di ribasso Unicredit, Intesa Sanpaolo, Generali, Azimut, Mediolanum e Banca Generali.

Secondo gli analisti di Société Générale, il risultato elettorale, come temuto, ha indicato per l’Italia un’elevata incertezza politica ed ha quindi fatto naufragare le speranze su un ambizioso programma di riforme in grado di risollevare la situazione economica nel lungo termine.

Gli analisti di Rbs, invece, alla luce dell’esito delle elezioni dei giorni scorsi, consigliano agli investitori di adottare una posizione long sui titoli di Stato core. A loro avviso, infatti, la crisi e tornata e il Bund a 10 anni può muoversi verso la parte bassa del range 1,25-1,65%, inoltre esisterebbe un concreto rischio di downgrade per il Paese.

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