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I conti correnti con depositi superiori a 100.000 euro potrebbero essere coinvolti in caso di fallimento della banca. Questo non solo in Italia ma in tutta Europa, in quanto si tratta di un tema su cui sta discutendo l’Unione Europea, chiamata a in questi giorni ad affrontare la questione dell’Unione bancaria e che prima o poi dovrà definire in via definitiva anche l’eventuale soglia massima entro la quale i conti correnti sono “intoccabili”.

Al riguardo, lo scorso giugno è stato stabilito che i conti correnti con depositi fino a 100.000 euro non potranno essere soggetti a prelievi forzosi, mentre oltre tale soglia saranno “aggredibili”. Ne deriva quindi che, in caso di fallimento della propria banca, i correntisti con depositi oltre i 100.000 euro potrebbero essere chiamati a partecipare al fallimento della banca con prelievi forzosi di ammontare variabile a seconda del caso specifico. In altre parole, correntisti e obbligazionisti parteciperanno obbligatoriamente al rischio di impresa della banca.

Del resto in Europa si è già verificato un caso di questo tipo, la novità quindi starebbe solo nella formulazione di una nome ad hoc inserita nell’insieme di regole che andranno a disciplinare l’Unione bancaria europea. L’ultimo episodio di questo tipo è piuttosto recente e ha riguardato i correntisti delle banche di Cipro, che ricordiamo si sono visti prelevare una trattenuta sui conti correnti dal 6,75% a crescere.

Per chi ha depositi oltre i 100.000 euro, dunque, l’ideale sarebbe distribuirli in più conti correnti di banche diverse, anche se tale soluzione, tra l’altro non sempre valida in quanto dipende dall’ammontare del deposito, potrebbe comportare costi di gestione più elevati. L’alternativa è affidarsi a banche considerate a basso rischio fallimento.

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