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A circa due settimane dal termine dell’Opa con cui Salini, titolare di una quota del 29% del capitale, vorrebbe salire al 51% di Impregilo, l’imprenditore romano nel corso di un’intervista a Bloomberg ha dichiarato che se l’Opa su Impregilo dovesse andare in porto, quindi se verrà raggiunto almeno il 51% del capitale, verrà seriamente valutata la possibilità procedere al delisting del titolo dal listino di Piazza Affari, con successiva quotazione della società a Londra.

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Al riguardo Salini ha spiegato che avere una società globale significa essere globali anche nelle fonti di finanziamento, aspetto su cui la piazza milanese sarebbe considerata inadeguata. L’imprenditore ha poi invitato gli azionisti ad aderire all’Opa, spiegando loro che difficilmente Impregilo nell’immediato futuro varrà più di 4 euro per azione, un prezzo molto generoso e al quale lui stesso sarebbe disposto a vendere.

Tuttavia, per chi rimarrà ci sarà un maxi dividendo. L’azienda, infatti, si prepara a staccare il 20 maggio prossimo dividendi 2013 pari a 1,49 euro per azione, per un ammontare complessivo di oltre 600 milioni di euro. Del resto la cedola stessa è strettamente legata all’Opa, dal momento che è una delle modalità con cui Salini finanzierà la scalata: l’azienda romana dovrebbe incassare ben 200 milioni di euro che verranno utilizzati per finanziare parte della scalata stessa, che dovrebbe costare circa 1,2 miliardi di euro.

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