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Ferragosto è ormai passato da più di una settimana, ma si conoscono ora alcuni interessanti aggiornamenti sui movimenti effettuati intorno al 15 agosto scorso da Norges Bank. La banca centrale della Norvegia ha fatto trading su alcune blue chip di Piazza Affari, come confermato dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa). I movimenti hanno riguardato le partecipazioni rilevanti.

Entrando più nel dettaglio, l’istituto scandinavo ha compiuto delle operazioni nel capitale di Unicredit, di Monte dei Paschi e di Autogrill. Una delle operazioni più importanti è stata quella dell’11 agosto, quando Norges Bank ha deciso di oltrepassare il limite rilevante della partecipazione azionaria in Monte dei Paschi, salendo fino al 2,09%. Nel corso della stessa giornata, inoltre, la partecipazione in Unicredit si è attestata sul 2,01% per poi tornare all’1,7% pochi giorni dopo.

Autogrill, poi, è stata interessata da ben tre movimenti. Che cosa è successo al titolo della compagnia famosa per i suoi servizi di ristorazione? La banca norvegese è arrivata a quota 2,793 punti percentuali, scendendo poi all’1,81% e risalendo fino al 2,751%, tutto nel giro di appena quattro giorni. C’è già chi parla di Norges Bank alla conquista di Piazza Affari, ma come devono essere valutate le operazioni appena elencate?

La nostra Borsa nutre una certa preoccupazione nel caso ci dovesse essere una ritirata norvegese. Bisogna ricordare che la banca centrale del paese nordico è il braccio operativo del fondo sovrano nazionale, il più grande al mondo. Il fondo funziona soprattutto grazie ai proventi del settore petrolifero e del gas, con un patrimonio investito al 60% in titoli azionari (il resto nel settore immobiliare e nel reddito fisso).

Nonostante un rendimento trimestrale negativo a giugno (secondo trimestre del 2015) e i timori per una possibile bolla immobiliare, il peso dei titoli del nostro paese rimane quello maggiore se confrontato con quello delle altre nazioni europee, il 2,4% per la precisione.

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