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Entro il 2015 Poste Italiane verrà quotata in borsa; la conferma è arrivata dal ministero dell’Economia dopo un incontro sul l’evoluzione della privatizzazione del gruppo postale avvenuto con l’amministratore delegato del gruppo Francesco Caio.

Erano presenti all’incontro con il ministero dell’Economia, il management di Poste Italiane, il dipartimento del Tesoro, il capo della segreteria tecnica del ministro e gli advisor finanziari del ministero e di Poste Italiane. Il ceo, Francesco Caio, ha esposto il piano quinquennale della società, di recente approvato dal consiglio di amministrazione e, al termine della presentazione, ha confermato la quotazione a Piazza Affari nel corso di quest’anno.

Il Tesoro, infatti, ha assicurato che nelle prossime settimane proseguirà il lavoro degli advisor e del consorzio dei global coordinator per il debutto in Borsa di Poste Italiane; il governo vorrebbe collocare sul mercato fino al 40% della società e riscuotere tra i 4 e i 5 miliardi di euro.

Il Piano Strategico 2015-2019 di Poste Italiane prevede un focus su tre aree principali: logistica e servizi postali, pagamenti e transazioni e risparmio e assicurazioni. Il piano strategico del gruppo prevede un fatturato in crescita verso i 30 miliardi di euro e una profittabilità che tornerà a crescere dopo anni di segno meno, ma anche investimenti in piattaforme e servizi digitali, riqualificazione e messa in sicurezza degli Uffici Postali.

Inoltre, il plan prevede anche delle migliorie sul fronte occupazionale con l’ingresso in azienda di 8000 nuove figure professionali e la riqualificazione di 7000 persone in risposta alle nuove esigenze di mercato.

Nella nota di presentazione del business plan, l’amministratore delegato Francesco Caio ha riconosciuto che gli obiettivi del Piano Industriale 2015-2019 di Poste Italiane sono ambiziosi ma possibili da raggiungere per creare un’azienda più vicina ai cittadini e alle loro necessità, nel rispetto della trasformazione culturale e tecnologica del Paese.

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