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I Buoni fruttiferi postali, nonostante il drastico calo dei rendimenti registrato nel corso degli ultimi anni, continuano ad essere un punto di riferimento per i risparmiatori italiani, tanto da risultare addirittura più vantaggiosi rispetto ai BTP.

Sebbene i rendimenti dei titoli di Stato italiani in questo periodo viaggiano sui minimi storici, risultano comunque più elevati, seppur di poco, rispetto a quelli offerti dai Buoni fruttiferi postali. Questi ultimi, tuttavia, presentano una serie di vantaggi in più che portano la maggior parte delle persone a preferirli alle obbligazioni governative.  Tra questi  figura senza dubbio ai primi posti la non esposizione ai continui saliscendi del mercato, pertanto si ha la certezza del guadagno al momento della sottoscrizione, mentre la stessa cosa non può dirsi per i BTP. Ad esempio, lo scorso anno l’aumento di tassi di interesse di circa un punto percentuale ha comportato una perdita di valore del 2,4% per il Btp triennale, del 4,2% per il Btp quinquennale e del 6,27% per il Btp decennale.

Inoltre sono facilmente sottoscrivibili, poiché basta recarsi presso un qualunque ufficio postale oppure è possibile sottoscriverli direttamente online se si possiede un conto corrente postale, e sono completamente gratuiti. Infatti, a differenza di quanto accade per i titoli di Stato, possono essere acquistati dal risparmiatore direttamente e senza che sia necessario avere un deposito titoli. I Buoni fruttiferi postali, poi, possono essere rimborsati anticipatamente in qualunque momento, con diritto agli interessi maturati fino a quel momento purché sia trascorso un determinato lasso di tempo dalla sottoscrizione, e garantiscono sempre la restituzione del capitale investito.

Ad oggi i Buoni fruttiferi postali, aventi una durata ventennale, offrono un tasso di interesse (rendimento lordo nominale) crescente che parte dallo 0,25% per il primo anno fino ad arrivare al 4,00% per il ventesimo anno.

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