Il colosso dell’energia Enel ha pubblicato i conti del 2014: in calo fatturato, margine operativo lordo ma anche l’indebitamento, che è diminuito oltre le previsioni. L’amministratore delegato Francesco Starace si dice tuttavia soddisfatto dell’andamento del gruppo nel corso dello scorso esercizio.
Enel ha chiuso il 2014 con una diminuzione del fatturato del 3,7 per cento a 75,8 miliardi di euro, leggermente al di sotto di quanto stimato dagli analisti; il motivo è da ricercarsi nei più contenuti ricavi di vendita e trasporto di energia elettrica, anche considerando il contesto economico, e nella variazione dei tassi di cambio delle valute locali dei Paesi nei quali opera il gruppo, soprattutto in Russia e in America Latina.
Diminuisce anche il margine operativo lordo, che si assesta a 15,7 miliardi di euro, in linea con quanto stimato dai vertici del gruppo. Scende, a sorpresa, a 38 miliardi il debito, che nel 2013 era pari a 39,7 miliardi di euro, grazie ai flussi di cassa generati dalle operazioni straordinarie come il collocamento del 21,92% del capitale di Endesa (si veda: Enel fissato il prezzo per le azioni di Endesa). I vertici della società si aspettavano un indebitamento complessivo di 39 o 40 miliardi di euro, dopo la revisione a novembre del piano industriale.
Come dicevamo, l’amministratore delegato Francesco Starace si è definito soddisfatto dei risultati della società, sottolineando l’importanza delle azioni mirate alla riorganizzazione del gruppo e di ristrutturazione societaria, che hanno bilanciato il contesto macro economico sfavorevole.
Intanto continuano le notizie sulla privatizzazione di Enel; stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il ministero dell’Economia starebbe premendo l’acceleratore sull’operazione con l’obiettivo di collocare una quota della società, di circa il 5%, entro il mese di febbraio. Proprio queste indiscrezioni hanno fatto scendere il titolo a Piazza Affari del 2,97% a 3,9 euro.
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