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Nonostante la forte opposizione di Italia e Spagna, la Commissione affari economici del Parlamento europeo ha approvato a maggioranza l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie nei Paesi che hanno aderito alla cooperazione rafforzata, quindi in Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna.

A fronte di tale via libera, dunque, la cosiddetta Tobin Tax verrà applicata su tutti i prodotti finanziari, inclusi i titoli di Stato. La proposta, tuttavia, è stata approvata con alcune modifiche, in particolare è stata stabilita l’applicazione di quote più basse in via provvisoria, ovvero: fino all’1 gennaio 2017 si applicherà un’aliquota dello 0,05% per le azioni e i titoli di Stato e un’aliquota dello 0,005% per i derivati. A partire dal 1° gennaio 2017, invece, coerentemente con quella che era la proposta iniziale, scatterà l’adeguamento delle aliquote allo 0,1% per azioni e titoli di Stato e allo 0,01% per i derivati.

Al riguardo occorre comunque precisare che, nonostante il via libera della Commissione, l’ultima parola spetta agli Stati aderenti, per cui non è detto che in Italia la Tobin Tax venga applicata anche ai bond governativi. Il ministro degli affari europei, Enzo Moavero, a margine dell’incontro con gli eurodeputati ha sottolineato che l’Italia resta della sua posizione, ossia continua ad essere contraria all’estensione ai bond governativi della tassa sulle transazioni finanziarie. Il timore è che tale estensione vada a produrre degli effetti negativi sulle nuove emissioni di debito, facendo di conseguenza aumentare i tassi.

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