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L’aumento di capitale di RCS MediaGroup, con la prima tranche da 400 milioni di euro da realizzare entro luglio, sarebbe a rischio. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, infatti, le banche che nell’ambito di tale operazione avrebbero dovuto formare il consorzio di garanzia (Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit e UBI Banca), avrebbero posto come condizione l’adesione all’operazione dell’80% del capitale.

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A fronte di tale condizione, dunque, la situzione si complica non poco, anche in considerazione della mancata conferma di adesione da parte dell’azionista Giuseppe Rotelli, titolare di una quota del 16,5%. Considerando questo e considerando che l’attuale patto di sindacato, che detiene due terzi del capitale, non  ha ancora trovato una posizione univoca, al momento la condizione posta dalle banche non potrebbe essere rispettata. Al riguardo, dunque, la riunione del patto di sindacato che si terrà lunedì riveste un’importanza cruciale, in quanto si cercherà di predisporre delle condizioni che rendano accettabile l’adesione della più alta percentuale possibile di azionisti.

L’aumento di capitale, ricordiamo, è stato annunciato dal Consiglio di amministrazione in occasione della presentazione dei risultati realizzati nel corso del 2012 e prevede una prima tranche per un ammontare massimo di 400 milioni di euro da attuarsi entro luglio 2013, con richiesta all’assemblea di una delega per procedere ad un ulteriore aumento fino ad un ammontare complessivo di 600 milioni di euro, inclusi quindi i suddetti 400 milioni, entro il 2015.

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