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Banca Generali ha chiuso il primo trimestre del 2013 con un utile netto di 35,5 milioni di euro, in calo del 9% rispetto al risultato dello stesso periodo del 2012 ma comunque superiore rispetto alle stime degli analisti. Dell’intero ammontare di utili, 16,1 milioni sono riconducibili a ricavi non periodici, mentre nello stesso periodo dello scorso anno ben 37,1 milioni di ricavi (su un totale di 39,2 milioni) erano derivati dall’andamento straordinario dei mercati finanziari.

Nel periodo in esame il margine d’intermediazione si è attestato a 97,3 milioni, sostanzialmente in linea rispetto ai 101,2 milioni dello scorso esercizio, mentre il margine d’interesse è cresciuto del 45% a 33,5 milioni, soprattutto grazie alla redditività del portafoglio titoli, all’aumento dei depositi e allo sviluppo dell’attività di finanziamento.

I costi operativi hanno registrato una variazione dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente a 39,2 milioni, il totale dell’attivo del gruppo al 31 marzo 2013 è calato a 6.747,5 milioni, soprattutto a causa della riduzione legata al parziale rimborso di un deposito di liquidità captive, mentre il patrimonio netto consolidato è salito a 437,7 milioni (+10,8%), il Tier 1 Capital ratio è aumentato al 12,6% dall’11,8% di fine 2012, il Total Capital ratio al 13,8% dal 13,0% di fine 2012 e l’eccesso di capitale del 21% rispetto alla fine dello scorso anno a 122 milioni di euro.

In termini di raccolta, invece, nei primi quattro mesi del 2013 Banca Generali ha raccolto 861 milioni (+26%), il miglior dato degli ultimi cinque anni, mentre a fine marzo 2013 le masse gestite e amministrate sono cresciute a 27 miliardi di euro, ossia del 10% rispetto ai 24,6 miliardi del primo trimestre dell’esercizio precedente e del 3% da inizio anno.

 

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