Unicredit ha chiuso il terzo trimestre dell’esercizio in corso con un utile netto di 335 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 169 milioni registrati nel secondo trimestre dell’anno e ancor più rispetto alla perdita di 474 milioni di euro realizzata nel terzo trimestre 2011. Il dato risulta superiore anche rispetto a quelle che erano le attese degli analisti, che prevedevano in media per Unicredit un utile nel terzo trimestre 2012 pari a 135 milioni di euro.
L’utile netto ha registrato un sostanziale incremento anche se si considerano i primi nove mesi dell’anno. In tal caso, infatti, il dato risulta pari a 1,4 miliardi di euro, in aumento rispetto agli 847 milioni dei primi nove mesi del 2011.
Sul fronte dei ricavi, invece, nel corso dei primi nove mesi dell’anno sono cresciuti del 2% a 19,5 miliardi di euro, mentre se si considera solo il terzo trimestre la crescita messa a segno è stata del 6,9% su base annua, a quota 6,1 miliardi di euro. Nei primi nove mesi il margine operativo lordo è cresciuto del 9,6% a 8,2 miliardi, con accantonamenti su crediti per 5,1 miliardi (+13,2%).
Dal punto di vista dei coefficienti patrimoniali, il Core Tier 1 ratio a settembre era pari al 10,67%, in miglioramento di 28 punti base, il Tier 1 ratio è risultato pari all’11,26%, il Total capital tatio ha raggiunto il 13,83%, mentre il Cet 1 ratio ha raggiunto quota 9,3% anticipando pienamente gli effetti di Basilea 3.
L’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, nel commentare i dati relativi ai primi nove mesi dell’anno ha affermato che, nonostante la persistente difficoltà del contesto economico, soprattutto in Italia, i ricavi hanno mostrato una buona tenuta grazie alla diversificazione geografica e alla forte presenza nell’area del Centro Est Europa.