Il Consiglio di amministrazione di Unicredit ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo 2013, relativo all’esercizio 2012, pari a 0,09 euro per azione, attraverso l’utilizzo di riserve da profitto.
La banca ha archiviato il 2012 con un utile netto di 865 milioni, mentre se si considera solo l’ultimo trimestre dell’anno il risultato realizzato consiste in una perdita netta di 553 milioni di euro contro l’utile di 114 milioni di un anno prima. Nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2012 ci sono stati accantonamenti su crediti per 9,6 miliardi, di cui 4,6 miliardi solo nel quarto trimestre, a fronte dei quali la copertura dei crediti deteriorati è salita al 44,8%. Nella sola Italia la copertura è salita al 43,4%.
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Dal punto di vista dei coefficienti patrimoniali, il Core Tier 1, secondo gli standard di Basilea 2.5, è migliorato negli ultimi tre mesi di 17 punti base al 10,84%, mentre il Common Equity secondo Basilea 3 è al 9,2%. Nella nota mediante la quale sono stati comunicati i risultati realizzati nel corso del 2012, la banca ha anche fatto sapere che a causa delle eccezionali difficoltà del contesto macroeconomico saranno riviste le proiezioni finanziarie del piano industriale.
Nell’esame dei conti relativi al 2012, occorre tenere conto anche dell’accordo siglato dall’istituto per la cessione del 99,75% di ATF Bank a KazNitrogenGaz a un prezzo pari al patrimonio netto del gruppo kazako alla data del perfezionamento. La firma dell’accordo ha comportato per Unicredit un onere straordinario di circa 260 milioni, mentre il perfezionamento dell’operazione si stima porterà un beneficio sul Core Tier 1 di circa 8 punti base.
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