I titoli di stato sono obbligazioni emesse dal governo per finanziare l’attività pubblica. In Italia il dipartimento del Tesoro del ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha praticamente il ruolo di monopolista nell’ambito dell’attività di emissione dei titoli di stato. Ogni mese il MEF piazza bond pubblici per un ammontare di diversi miliardi di euro, in quanto si tratta di un’attività necessaria per finanziare l’enorme debito pubblico del paese (pagamento degli interessi e rimborso dei titoli in scadenza) e il fabbisogno finanziario mensile. Esistono diversi titoli di stato, collocati periodicamente attraverso specifiche aste.
All’inizio di ogni anno il Tesoro comunica il calendario delle aste dei titoli di stato, che saranno effettuate sul mercato primario. La partecipazione a queste aste è riservata a intermediari finanziari specializzati, che potranno investire nei bond governativi sia per conto proprio che per conto terzi. Anche i piccoli risparmiatori possono acquistare in asta i titoli di stato. Andiamo ora a vedere quali sono i bond pubblici più importanti emessi dal Tesoro.
I BTp, ovvero i Buoni del Tesoro poliennali, sono titoli di stato a medio-lungo termine (scadenza a 2, 3, 5, 10, 15 e 30 anni) che pagano una cedola fissa solitamente su base annuale. I bond governativi senza cedola sono i BoT, ovvero i Buoni ordinari del Tesoro, e i CTz, cioè i Certificati del Tesoro zero coupon. I BoT hanno una scadenza di 6 o 12 mesi (a volte anche 3 mesi), mentre i CTz hanno una scadenza biennale. Vengono emessi sotto la pari e rimborsati a 100.
Tra i titoli di stato meno noti ci sono poi i CcTeu, ovvero i Certificati di credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a 6 mesi, e i BTp€i, ovvero i Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione dell’area euro. Dopo la fase di collocamento, i bond emessi dal Tesoro saranno negoziati ogni giorno sul mercato secondario. La tassazione sui titoli di stato è pari al 12,5%. Su questi titoli non viene applicata la Tobin tax.
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