Coloro che intendono investire in CTZ (Certificati del Tesoro Zero coupon) in occasione dell’asta mensile disposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze devono necessariamente servirsi dell’intermediazione della propria banca, non avendo accesso diretto al collocamento.
In particolare, per poter acquistare i CTZ di nuova emissione, gli investitori privati devono provvedere a prenotare la quantità di titoli che intendono acquistare, per un investimento minimo di 1.000 euro, presso la propria banca o altro intermediario finanziario autorizzato entro e non oltre il giorno lavorativo precedente rispetto a quello del collocamento. Successivamente, in sede di asta, la banca provvederà ad acquistare i titoli per conto del cliente e a trasferirli sul suo conto titoli in sede di regolamente delle sottoscrizioni. A fronte di tale intermediazione, la banca chiede il pagamento di una commissione.
Onde evitare abusi e oneri eccessivi che possano portare l’investitore a scegliere strumenti alternativi, le commissioni che le banche possono chiedere ai loro clienti per l’acquisto di titoli di Stato sono soggette a limitazioni stabilite dal Tesoro italiano e che variano in base alla tipologia di obbligazione governativa prescelta. In particolare, per quanto riguarda i CTZ, al cliente non è chiesto di pagare alcun onere aggiuntivo: le commissioni di collocamento ammontano allo 0,20% del capitale sottoscritto e sono retrocesse dal Tesoro agli intermediari finanziari al momento della sottoscrizione, pertanto la clientela è chiamata a pagare solo il prezzo d’asta senza alcun aggravio di commissioni.
I CTZ, ricordiamo, come tutte le altre tipologie di titoli di Stato italiani, sono soggette al regime della dematerializzazione, pertanto essi sono rappresentati da scritture contabili a favore degli aventi diritto.
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