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L’attuale fase di forte appetito per il rischio sui mercati finanziari sta creando i presupposti per un boom dell’azionario e dell’obbligazionario. Quest’ultimo resta un asset molto appetibile, grazie al proseguimento delle politiche monetarie ultra-espansive delle grandi banche centrali e ai bassi rischi di inflazione. Anche i titoli di stato italiani restano nel mirino dei grandi investitori internazionali, come dimostrato ancora una volta nelle aste del Tesoro. Ieri è stata la volta dei CTZ, ovvero dei Certificati del Tesoro Zero coupon, che hanno evidenziato tassi in netto calo.

Secondo quanto comunicato dalla Banca d’Italia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze è riuscito a piazzare la prima tranche dei CTZ scadenza 31 dicembre 2015 per un controvalore totale pari a 3 miliardi di euro. Si tratta del massimo della forchetta stimata inizialmente dal MEF tra 2,5 e 3 miliardi di euro. Gli investitori hanno richiesto quasi 5,05 miliardi di CTZ biennali.

Il rapporto di copertura, ovvero l’ammontare dei titoli richiesti rispetto a quelli offerti, si è attestato a 1,68, in lieve calo da 1,78 dell’asta del mese scorso. Buone notizie per il Tesoro sul fronte dei tassi. Il rendimento lordo dei CTZ è diminuito all’1,163% dall’1,392% dell’asta del mese di ottobre. Il rendimento netto dei titoli allocati è pari all’1,013%. Il tasso spuntato in asta è il più basso da maggio scorso.

Il codice ISIN dei titoli venduti ieri dal Tesoro è IT0004978208. Oggi toccherà ai BoT semestrali, mentre giovedì ai BTp. Secondo gli esperti il trend discendente dei tassi proseguirà fino alla fine dell’anno. Intanto continua a muoversi senza grossi sussulti lo spread Btp-Bund, che comunque resta abbondantemente sotto quota 240 punti base. Il rendimento del BTp decennale sul mercato secondario è appena superiore al 4%.

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