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E’ iniziata in Italia la stagione dei dividendi 2017. Tante quotate sul Ftse MIb hanno già reso noto l’ammontare del dividendo sull’esercizio 2016. La maggior parte delle società, però, non ha ancora ufficializzato le decisioni sulla cedola anche se non mancano le previsioni degli analisti. Dividendi, da un lato, e stime e previsioni sulle cedole, dall’altro, sono al centro dell’interesse di chi fa trading di Cfd. I traders, infatti, sono sempre in cerca di segnali su come posizionarsi e i dividendi sono uno dei principali segnali disponibili.

Investire sui dividendi con il Cfd Trading rappresenta una importante occasione di profitto. Anche chi sceglie di non comprare azioni i modo fisico ma di negoziare titoli con i Cfd azionari può incassare un eventuale dividendo. La condizione essenziale per ottenere la cedola è quella di avere una posizione long aperta sul titolo il giorno dello stacco del dividendo.

Proprio per questo motivo l’argomento dividendi 2017 interessa molto chi fa trading di Cfd. Viceversa nel caso cui si sia puntato sul trading binario, la presenza di una cedola è indifferente. E’ in quest’ottica che vanno collocate le numerose ricerche che vengono effettuate sull’argomento. Nel periodo compreso tra febbraio e aprile le ricerche su previsioni dividendi 2017, dividendi 2016 previsioni e dividendi Ftse Mib 2017 diventano molto intense.

Dividendi 2017

La parabola dei dividendi sintetizza lo stato di salute di Borsa Italiana. Anche nel 2017, come già avvenuto nel 2016, il numero delle quotate alle prese con la cedola ha confermato il trend decrescita. Nonostante la diminuzione delle società che staccano il dividendo è comunque sempre possibile trovare rendimenti interessanti. Il calo del numero dei titoli del Ftse Mib alle prese con la cedola è da imputare, in primo luogo, alla scomparsa dei dividendi delle banche.

A causa della crisi che sta attraversando il settore bancario, infatti, il numero delle banche che riconoscono un dividendo, da alcuni anni, è drasticamente calato. L’epoca in cui le banche concedevano dividendi molto consistenti è oramai remota. Nell’ambito delle politiche di rafforzamento patrimoniale. oggi le banche pensano più al capitale che alla remunerazione degli azionisti. Questo discorso, come confermano i primi dati, vale anche sui dividendi 2017.

Dividendi Ftse Mib 2017

Alcune società del Ftse Mib hanno già reso note le loro decisioni sul dividendo. Si tratta delle proposte del consiglio di amministrazione all’assemblea degli azionisti. Chi investe in azioni sa perfettamente nella totalità dei casi tali proposte vengono sempre poi ratificate dalle assemblee. Le indicazioni sui dividendi 2017 fin qui giunte, quindi, possono essere considerate come quelle ufficiali.

A rendere noto l’ammontare del dividendo 2017, relativo ossia all’esercizio 2016, sono state, fino ad oggi, FCA, Intesa Sanpaolo, CNH Industrial, UBI Banca, Ferrari, Unipol e UnipolSAI. Si tratta di società di primissimo piano. Sono tantissimi gli investitori che hanno in portafoglio titoli di queste quotate. Numerosissimi anche i traders che hanno deciso di investire in queste azioni con il Cfd Trading.

Ovviamente nei giorni delle decisioni sulla concessione del dividendo, le quotate interessate hanno registrato forti variazioni di prezzo. E’ stato questo il caso della quotazione FCA, della quotazione UBI Banca, della quotazione Ferrari.

Nell’elenco seguente (in continuo aggiornamento) sono indicate le società che hanno già annunciato l’ammontare del loro dividendo.

  • A2A: 0,0492 euro
  • CNH Industrial: 0,11 euro
  • Atlantia: 0,97 euro
  • Ferrari: 0,635 euro
  • Intesa Sanpaolo: 0,189 euro
  • BPER Banca: 0,06 euro
  • FinecoBank: 0,28 euro
  • Mediobanca: 0,27 euro
  • UBI Banca: 0,11 euro
  • Unipol: 0,18 euro
  • UnipolSAI: 0,125 euro
  • Banca Mediolanum: 0,4 euro
  • Tenaris: 0,41 dollari
  • Campari: 0,045 euro
  • Eni: 0,8 euro
  • Italgas: 0,2 euro
  • Luxottica: 0,92 euro
  • Moncler: 0,18 euro
  • Prysmian: 0,43 euro
  • Recordati: 0,7 euro
  • Azimut: 1 euro
  • Brembo: 1 euro
  • Snam: 0,21 euro
  • Salvatore Ferragamo: 0,46 euro
  • Leonardo: 0,14 euro
  • Terna: 0,206 euro
  • Telecom Italia: 0,0275 euro (solo azioni risparmio)
  • Enel: 0,18 euro
  • Exor: 0,35 euro

Ricordiamo che si tratta di cifre al netto delle ritenute previste per legge. La tassazione sul dividendo, infatti, va a ridurre l’ammontare netto della cedola staccata.

Stacco dividendi 2017

Per chi decide di investire sui dividendi con il trading di Cfd, conoscere la data di stacco della cedola è assolutamente importante. Il dividendo, infatti, potrà essere incassato solo se, in occasione dello stacco, c’è una posizione long sul titolo. Nel caso in cui invece è attiva una posizione short, allora il dividendo risulterà come passività.

Per prepararsi ad approfittare dello stacco del dividendo, è consigliabile aprire subito un conto demo su una delle migliori piattaforme di Forex & Cfd Trading.

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Nell’elenco seguente la data di stacco dei dividendi 2017 già deliberati:

  • A2A: 22 maggio
  • CNH Industrial: 24 aprile
  • Atlantia: 22 maggio
  • Ferrari: 24 aprile
  • Intesa Sanpaolo: 22 maggio
  • BPER Banca: 22 maggio
  • FinecoBank: in attesa di decisione
  • Mediobanca: in attesa di decisione
  • UBI Banca: 22 maggio 2017
  • UnipolSAI: 22 maggio
  • Unipol: 22 maggio
  • Banca Mediolanum: 24 aprile
  • Campari: 22 maggio 2017
  • Tenaris: 22 maggio 2017
  • Eni: 24 aprile
  • Luxottica: 22 maggio
  • Moncler: 22 maggio
  • Prysmian: 24 aprile
  • Recordati:24 aprile
  • Azimut: 22 maggio
  • Brembo: 22 maggio
  • Snam: 22 maggio
  • Salvatore Ferragamo: 22 maggio
  • Terna: 19 giugno
  • Leonardo: 22 maggio
  • Enel: 24 luglio
  • Italgas: da decidere
  • Exor: 19 giugno

Dividendi 2017: chi non lo stacca

Accanto ad alcune quotate che hanno già annunciato quello che sarà l’ammontare del dividendo 2017, ci sono poi altre società che hanno già annunciato che non staccheranno alcuna cedola. Ovviamente la notizia dell’assenza del dividendo non è positiva per gli investitori che si vedranno privati della loro remunerazione. Anche chi fa trading di Cfd non potendo investire sui dividendi, perderà l’occasione di maturare un certo profitto.

Ad onore di cronaca occorre comunque specificare che la maggior parte delle società che hanno annunciato che non distribuiranno alcun dividendo 2017 erano già note. Ad esempio tutti gli investitori sapevano perfettamente che, alla luce dell’aumento di capitale Unicredit, la banca di Mustier non avrebbe distribuito alcuna cedola.

Nell’elenco seguente sono specificate le società che non distribuiranno alcun dividendo 2017:

  • Banco BPM
  • Banca MPS
  • Unicredit
  • Yoox Net a Porter
  • Telecom Italia
  • Saipem

Nonostante l’assenza di dividendo alcune delle quotate indicate sono comunque una occasione di trading. La quotazione Unicredit e la quotazione Banco BPM nelle ultime settimane stanno registrando forti movimenti oscillatori che rappresentano interessanti segnali di trading.

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Previsioni dividendi 2017

Man mano che si avvicina la stagione delle cedole, su internet impazzano le ricerche in merito alle previsioni dividendi 2017. Tutti gli investitori, infatti, vogliono conoscere quelle che sono le stime sull’ammontare del dividendo di una singola quotata per capire se comprare o vendere. I dividendi, infatti, assieme alle stime sui bilancio sono tra gli elementi maggiormente in grado di muovere la quotazione di un titolo in una specifica direzione.

L’argomento previsioni dividendi 2017 interessa anche a chi non compra azioni ma investe attraverso il trading di Cfd. Sapere quali sono le stime sulla cedola di una società, confrontarle con le decisioni sul dividendo dell’esercizio precedente, significa capire se posizionarsi long o short. Con il trading di Cfd, infatti, l’investitore ha la possibilità di trarre profitto anche se il prezzo dell’asset scende e non aumenta. Facciamo un esempio. Se le previsioni sul dividendo sono deludenti rispetto alla cedola dell’anno precedente, può essere impostata una strategia trading che vada short. Se la quotazione del titolo dovesse effettivamente calare, il trader che è andato short ha maturato un profitto.

Chiarito perchè le previsioni dividendi Ftse Mib sono importanti anche per chi fa trading di Cfd, vediamo nel dettaglio le ultime indicazioni sulle stime 2017:

  • A2A: 0,05 euro (peggio delle previsioni, 0,0492 per azione il dividendo riconosciuto sull’esercizio 2016)
  • Atlantia: 0,98 euro (peggio delle previsioni, 0,97 euro per azione il dividendo riconosciuto sull’esercizio 2016)
  • Azimut: 1,05 euro (peggio delle previsioni, 1 euro per azione il dividendo riconosciuto sull’esercizio 2016)
  • Banca Mediolanum: 0,31 euro (meglio delle previsioni, 0,4 euro per azione la cedola stabilita realmente)
  • Brembo: 1 euro (confermato)
  • Buzzi Unicem: 0,14 euro
  • Campari: 0,09 euro (0,045 euro per azione la cedola stabilita realmente)
  • Enel: 0,18 euro (confermato)
  • Eni: 0,8 euro (confermato)
  • Exor: 0,36 euro (peggio delle previsioni, 0,35 euro per azione la cedola satbilita realmente)
  • Generali: 0,77 euro
  • Leonardo Finmeccanica: 0,12 euro (meglio delle previsioni, 0,14 euro per azione la cedola stabilita realmente)
  • Luxottica: 0,91 euro (meglio delle previsioni, 0,92 euro per azione la cedola stabilita realemente)
  • Mediaset: 0,03 euro
  • Moncler: 0,17 euro (meglio delle previsioni, 0,18 euro per azione la cedola stabilita realmente)
  • Poste Italiane: 0,38 euro
  • Prysmian: 0,47 euro (peggio delle previsioni, 0,43 euro per azione la cedola stabilita realmente)
  • Recordati: 0,67 euro (meglio delle previsioni, 0,7 euro la cedola stabilita realmente)
  • Salvatore Ferragamo: 0,48 euro (peggio delle previsioni, 0,46 euro la cedola stabilita realmente)
  • Snam: 0,21 euro (confermato)
  • STM: 0,25 dollari
  • Tenaris: 0,4 dollari (meglio delle previsioni, 0,41 dollari la cedola stabilita realmente)
  • Terna: 0,21 euro (peggio delle previsioni,  0,206 euro la cedola stabilita realmente)

Queste le ultime previsioni sui dividendi azionari 2017. Ovviamente non appena saranno rese note le decisioni definitive delle società, l’articolo sarà aggiornato.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
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