Al termine dell’Opa lanciata su Impregilo, Salini è arrivata a detenere oltre 370,5 milioni di azioni, pari al 92,08% del capitale.
La società ha però comunicato ieri in serata l’intenzione di non adempiere all’obbligo di acquisto delle azioni residue non apportate all’offerta dagli azionisti, ai sensi dell’articolo 108, comma 2, del TUF e come indicato nel documento di offerta, nonostante si siano verificati i presupposti per il sorgere di tale obbligo in capo all’offerente. Di conseguenza, Salini provvederà a ripristinare un flottante azionario adeguato a garantire regolari contrattazioni e non delisterà Impregilo da Piazza Affari.
Durante il periodo di adesione all’offerta conclusosi il 12 aprile 2013, ricordiamo, erano state apportate n. 228.213.875 azioni, pari a circa il 56,71% del capitale sociale ordinario dell’emittente e a circa l’80,82% delle azioni oggetto dell’offerta, mentre durante la riapertura dei termini sono state apportate all’offerta n. 22.280.015 azioni, pari a circa il 7,89% delle azioni oggetto dell’offerta e pari al 5,54% del capitale sociale ordinario dell’emittente, per un controvalore complessivo di 89.120.060 euro. Tenendo conto di quelle già detenute da Salini alla data di avvio dell’offerta stessa, a fronte del pagamento del corrispettivo di 4 euro per azione che avverrà il 2 maggio prossimo, Salini verrà a detenere complessivamente n. 370.569.939 azioni, pari a circa il 92,08% del capitale sociale di Impregilo.
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