Il mercato delle azioni legate all’intelligenza artificiale continua a crescere e a trasformarsi rapidamente. Dopo l’euforia iniziale, molti analisti parlano di possibili correzioni nel settore AI, spingendo gli investitori a essere sempre più selettivi. Tra i titoli in evidenza troviamo Nvidia, Palantir, CoreWeave e Snowflake, ma anche big tech come Microsoft, Google, Meta e Amazon, tutte impegnate a cavalcare (e controllare) la nuova ondata tecnologica.
Nvidia e il settore dei semiconduttori
Nvidia resta il termometro del settore AI: le sue azioni sono salite del 34% nel 2025, trainate dall’adozione massiccia delle GPU nella creazione di modelli avanzati. Gli utili saranno presentati il 27 agosto, con attese di crescita del 47% per azione e ricavi a +53% (45,8 miliardi di dollari). Goldman Sachs prevede un’altra trimestrale da record, anche se la variabile Cina potrebbe incidere sui risultati. Parallelamente, Nvidia e AMD hanno accettato di versare agli USA il 15% dei ricavi derivanti dalla vendita di chip AI verso la Cina, una mossa che evidenzia il peso delle tensioni geopolitiche sul settore.
AMD, invece, ha deluso le attese: il titolo è sceso del 3% dall’inizio dell’anno. Al contrario, Broadcom ha guadagnato il 31%, grazie ai contratti per chip AI su misura destinati a Google, Meta, ByteDance e potenzialmente Apple e OpenAI. Da seguire anche Qualcomm, ARM e Marvell, che puntano a ritagliarsi spazio nella produzione di chip specializzati.
Cloud e infrastrutture, il motore nascosto dell’AI
La spesa per i data center e l’infrastruttura cloud resta uno dei pilastri per la crescita delle azioni AI. Meta, Microsoft, Amazon e Google hanno investito quasi 100 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre in data center, chip e hardware AI.
- Microsoft e Google hanno registrato un incremento dei ricavi cloud superiore alle attese.
- Amazon ha deluso sul fronte crescita, ma AWS continua a mantenere margini più alti rispetto all’e-commerce.
- Oracle vola a +49% nel 2025, spinta dal legame con OpenAI e il progetto Stargate.
- Arista Networks ha guadagnato il 24% grazie all’espansione nel settore delle reti per AI.
Software e gestione dei dati: luci e ombre
Se il settore hardware vive una fase positiva, quello software mostra segnali contrastanti. I titoli più legati alla gestione dei dati come Palantir (+134% nel 2025), Snowflake (+29%) e Databricks hanno beneficiato della domanda di strumenti per organizzare i dati e addestrare modelli AI. Al contrario, big come Salesforce (-27%) e ServiceNow (-18%) soffrono il timore che l’automazione riduca gli utenti finali dei loro software “per postazione”. Salesforce ha cercato di reagire acquisendo Informatica per 8 miliardi di dollari, mentre Adobe e HubSpot restano anch’essi in calo.
Meta e la scommessa su Scale AI
Meta ha guadagnato il 34% quest’anno e ha investito 14,9 miliardi di dollari per il 49% di Scale AI, società specializzata nell’etichettatura dei dati. L’operazione segna l’ingresso deciso dell’azienda di Zuckerberg nella corsa verso la superintelligenza artificiale, con un nuovo laboratorio di ricerca e l’assunzione di scienziati provenienti da OpenAI e Google. Meta punta su cinque pilastri: pubblicità ottimizzata, social media più coinvolgenti, messaggistica business, l’app Meta AI e dispositivi di nuova generazione basati su AI.
Apple in ritardo, OpenAI e Anthropic in ascesa
Mentre i big si muovono con decisione, Apple perde terreno: -8% nel 2025, con delusione alla WWDC di giugno dove non sono arrivate novità significative sull’AI. Gli analisti ipotizzano un possibile acquisto di Perplexity per colmare il divario. Molto attese le funzionalità AI di iPhone 17 in uscita a settembre, ma Siri non ha ancora beneficiato di un vero aggiornamento avanzato.
Sul fronte startup, OpenAI ha raggiunto una valutazione record di 300 miliardi di dollari con un nuovo round da 40 miliardi guidato da SoftBank, mentre Anthropic ha toccato quota 61,5 miliardi, sostenuta da Amazon. OpenAI, con ChatGPT e i suoi agenti AI, viene vista da JPMorgan come un possibile “disruptor” capace di sfidare big dell’hardware, del software e della pubblicità.
La prospettiva per gli investitori
Il panorama delle azioni AI nel 2025 resta pieno di opportunità ma anche di rischi. La corsa agli investimenti in GPU, cloud e infrastrutture continua a trainare i mercati, mentre il settore software si divide tra chi riesce a capitalizzare sull’AI e chi fatica ad adattarsi. Nel medio-lungo termine, l’attenzione si sposterà dall’addestramento dei modelli all’inferenza, ossia l’esecuzione delle applicazioni AI su larga scala.
Per gli investitori, la chiave sarà distinguere tra titoli gonfiati dall’hype e aziende con strategie solide e vantaggio competitivo reale. L’intelligenza artificiale resta un megatrend destinato a ridisegnare interi settori, ma solo chi saprà innovare e adattarsi reggerà la pressione di un mercato sempre più competitivo.
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