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Mercoledì, la Federal Reserve ha ridotto il tasso di interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali, segnando il secondo taglio dal mese di settembre, dopo nove mesi senza variazioni.

Il federal funds rate è il tasso al quale le banche si prestano denaro tra loro. Sebbene i tassi applicati ai consumatori non siano direttamente collegati a questo parametro, le variazioni influenzano i costi di carte di credito, prestiti auto, mutui e altri prodotti finanziari.

Michele Raneri, vicepresidente e responsabile della ricerca USA presso l’agenzia di credit reporting TransUnion, spiega: “Anche un taglio modesto può avere conseguenze significative sul comportamento dei consumatori e sulla salute finanziaria”.

Obiettivi della Fed

Quando decide il tasso, la Fed persegue due scopi principali: controllare l’inflazione e favorire la piena occupazione. In generale, i tassi vengono aumentati per frenare l’inflazione e abbassati per stimolare la crescita economica e favorire l’occupazione.

La situazione attuale è complessa: l’inflazione resta superiore al target del 2% della Fed, mentre il mercato del lavoro appare debole. Inoltre, lo shutdown del governo ha impedito la raccolta e la pubblicazione di dati fondamentali per monitorare l’economia. Nonostante ciò, la Fed prevede un ulteriore taglio dei tassi entro fine anno.

Impatto sui risparmi

Per chi risparmia, i tassi più bassi ridurranno gradualmente i rendimenti offerti da conti ad alto rendimento e certificati di deposito (CD).

Ken Tumin, fondatore di DepositAccounts.com, nota che dopo l’ultimo taglio della Fed a settembre, tre dei cinque principali conti ad alto rendimento hanno subito riduzioni, così come due grandi banche (Ally e Discover/Capital One). Attualmente, i tassi più alti per i conti ad alto rendimento si aggirano intorno al 4,46-4,6%, ancora superiori alla media nazionale dei conti tradizionali, pari a 0,63% secondo Bankrate.

Alcuni conti potrebbero mantenere rendimenti intorno al 4% fino alla fine del 2025, ma i futuri tagli della Fed ridurranno gradualmente anche questi ritorni.

Mutui: un calo graduale

Per chi cerca casa, il mercato ha già prezzato il taglio dei tassi.

Raneri spiega: “I tassi sui mutui sono già scesi, raggiungendo i livelli più bassi da oltre un anno. Anche se non si muovono sempre in parallelo con il tasso target della Fed, i tagli futuri potrebbero spingerli ulteriormente verso il basso”.

Stephen Kates, analista di Bankrate, aggiunge che tassi più bassi offrono sollievo ai debitori, permettendo di rifinanziare o consolidare prestiti e mutui.

Prestiti auto: nessun sollievo immediato

Negli ultimi tre anni, i tassi sui prestiti auto sono stati più alti a causa dei rialzi della Fed iniziati nel 2022. Gli analisti ritengono che non diminuiranno rapidamente.

Kates sottolinea: “I tassi dei prestiti auto non seguono automaticamente i tagli della Fed. Solo se il mercato rallenta e le vendite calano, i margini di prestito potrebbero ridursi”.

Attualmente, il tasso medio sui prestiti auto per un’auto nuova a 60 mesi è 7,10%, con variazioni che possono arrivare fino al 30% per i prestiti più rischiosi.

Carte di credito: sollievo lento

I tassi medi sulle carte di credito sono 20,01%, e il taglio della Fed potrebbe avere un impatto lento per chi ha grandi saldi da pagare. Tuttavia, qualsiasi riduzione rappresenta una notizia positiva.

Raneri raccomanda comunque di ridurre il debito ad alto tasso e, dove possibile, trasferire i saldi su carte a tassi più bassi o negoziare condizioni migliori con le compagnie emittenti.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
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