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Il Consiglio di amministrazione di Parmalat, nel corso della riunione tenuta ieri per l’approvazione dei risultati realizzati nel corso del periodo compreso tra gennaio e dicembre 2012, ha deliberato di proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 3,9 centesimi di euro per azione, in calo quindi rispetto ai 10 centesimi di euro distribuiti lo scorso anno in relazione all’esercizio 2011. La data di stacco del dividendo è il 20 maggio 2013, con messa in pagamento il giorno 23 dello stesso mese.

Gli azionisti del colosso italiano del latte, dunque, in relazione all’esercizio 2012 intascheranno una remunerazione inferiore rispetto a quella dello scorso anno, nonostante la società abbia archiviato il 2012 con un fatturato che ha superato i 5 miliardi di euro, un vero e proprio record nella sua storia realizzato in un contesto di recessione e di consumi alimentari in netto calo. Uno dei motivi che hanno portato ad un taglio della cedola è il calo degli utili della capogruppo Parmalat SpA, dal momento che i dividendi si pagano sulla base degli utili della capogruppo e non sul consolidato. In tal caso, infatti, si sono persi per strada circa 45,5 milioni di euro in quanto Parmalat è stata costretta a rimborsare il fondo Ontario, pertanto Parmalat Canada ha distribuito meno dividendi alla casa madre nel 2012.

Nel dettaglio, il gruppo di Collecchio ha archiviato l’esercizio 2012 con ricavi pari a 5,23 miliardi di euro, in crescita del 16,4% rispetto ai 4,49 miliardi del 2011, un margine operativo lordo in aumento del 17,4% a 439,2 milioni di euro e un utile di gruppo in aumento dell’1,1% a 172,2 milioni di euro. Per contro, l’utile netto è calato del 24,1% a 143,2 milioni di euro. Al 31 dicembre 2012 la società presentava disponibilità finanziarie per 809 milioni di euro, in calo quindi rispetto agli 1,52 miliardi di fine 2011.

Per quanto riguarda l’esercizio in corso, il management ha fatto sapere di attendere un margine operativo lordo in crescita del 5% rispetto al 2012.

 

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